VIAREGGIO. “Qualsiasi scelta che incide sulle attività produttive portuali non può essere assunta senza un adeguato confronto con tutti gli attori interessati. Il porto, con le sue molte attività, rappresenta per Viareggio e la Versilia uno snodo centrale del suo sviluppo futuro: a maggior ragione questioni come quella della Polo Nautico, l’ipotesi di frazionamento, con i riflessi che tali decisioni possono riversarsi sul quadro occupazionale, non devono essere affrontate in solitudine, nel chiuso di un ufficio e durante in una specie di sede vacante legislativa causata dalle procedure per l’avvio della Autorità portuale.” A sostenerlo è la senatrice viareggina Manuela Granaiola, esponente del Partito Democratico.

“Intanto, è assolutamente necessario che questo interregno sia il più breve possibile e la Regione acceleri il processo, per il bene della nautica e di tutta la città. Occorre fare presto per poter rispondere all’urgenza delle questioni sul tappeto e per contenere la tentazione di valutare tutta la questione porto a sé stante, al di fuori di un’idea di sviluppo dell’intera città.

“La questione del ricongiungimento tra città e porto, per esempio, è ancora totalmente irrisolta: ed è una questione complessa che investe le attività produttive, i servizi, il turismo e le infrastrutture. Detto questo, non si può evitare di affrontare di petto il tema all’ordine del giorno: quello delle prospettive della Polo Nautico e l’ipotesi di frazionamento.

“Prima di tutto occorre superare la visione più riduttiva, un po’ tipica delle discussioni viareggine: frazionamento sì, frazionamento no. Concordo con Riccardo Cima sulla metodologia generale d’approccio: occorre un patto sociale condiviso per salvaguardare l’occupazione, gli investimenti ed il futuro produttivo delle imprese coinvolte.

“È interesse del pubblico, delle imprese e dei lavoratori collaborare per rilanciare lo sviluppo della città; senza il quale non si produce lavoro, ricchezza e dunque, per esempio, non si potrà nemmeno sostenere adeguatamente il welfare cittadino che non è una variabile indipendente dallo sviluppo. Le sfide della competitività oggi vanno affrontate di petto altrimenti si resta indietro e non si arresta la decadenza della città.

“Condivido altresì le sottolineature del segretario Corsetti che del resto riflettono già una precedente posizione assunta in un documento dal Partito Democratico. Orientamento che, se ben ricordo, non precludeva alcuna soluzione ma individuava alcuni rilevanti paletti: le garanzie occupazionali, lo sviluppo produttivo delle aziende, la garanzia per tutti di potersi avvalere di alcuni fondamentali servizi comuni.

“La soluzione di questa situazione rappresenta un banco di prova di eccezionale importanza. Banco di prova per il pubblico e per i privati e per tutta una città che deve tornare a guardare al futuro senza alcun rimpianto per il passato.”

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