VIAREGGIO. Qualcuno, nella tribuna stampa dello stadio dei Marmi di Carrara, sussurrava che Sergio Carnesalini avesse offerto un’altra prestazione non meritevole della sufficienza, nonostante la vittoria per 3-1. Il 30enne difensore del Viareggio era effettivamente andato in ambasce su alcune scorribande dalle sue parti. Ma è anche vero che i compagni di squadra, a centrocampo, raramente tamponavano le incursioni avversarie. E poi Carnesalini, a Viareggio da quasi cinque anni, si è reso protagonista di alcuni interventi decisivi proprio quando la retroguardia era sotto pressione.

“Diciamo che è tutta la squadra a far bene, non i singoli, sia in fase offensiva che in quella difensiva. È chiaro che noi difensori assolviamo il nostro dovere se siamo protetti dai centrocampisti, e allo stesso modo gli attaccanti possono lasciare il segno se ricevono palloni giocabili.”

Quella di Carrara è stata una vittoria molto dispendiosa in termini di energie fisiche e mentali, avendo impegnato i bianconeri ben oltre il novantesimo minuto. Ma è stata anche una di quelle che inorgogliscono i tifosi, di quelle che assapori fino in fondo per come è arrivata e perché era un derby, per giunta in trasferta. E, soprattutto, è stata una partita che ha regalato ai sostenitori delle zebre un Viareggio diverso, e migliore, sotto alcuni aspetti.

“A Carrara è stata durissima, ma d’altra parte dobbiamo imparare che per vincere bisogna affrontare delle difficoltà. Abbiamo commesso qualche sbavatura, quelle sono inevitabili, ma direi che fin dall’inizio abbiamo interpretato la partita nel giusto modo.” E quello dell’approccio alle gare, specie nei minuti iniziali, era un problema già emerso in più di una circostanza. “Se parliamo del derby con il Prato, va detto che è stato una sfida molto diversa da quella di Carrara, dove i ritmi sono stati più bassi per loro scelta e dove siamo stati più bravi palla a terra.”

Per la prima volta il Viareggio ha segnato tre reti in un solo incontro e, soprattutto, solo con la palla in movimento. Una casualità? Non per il difensore trevigliese. “Se in settimana ci alleniamo bene e proviamo con costanza certi schemi, inevitabilmente si hanno benefici la domenica quando si scende in campo. Direi che fare gol su azione è sempre un dato importante: questo ci deve dare più entusiasmo e più voglia di proporci. Perché vuol dire che abbiamo le qualità per creare problemi agli avversari.”

Rimane, tuttavia, la maledizione degli 11 metri: non c’è partita in cui il Viareggio non conceda un rigore. “Non parlerei di maledizione, anzi, sicuramente dobbiamo prestare maggior attenzione in area di rigore”, risponde Carnesalini. “Una volta può essere un caso, ma quattro rigori in altrettante partite iniziano ad essere troppi.

“A onor del vero, domenica scorsa è stato bravo Malatesta a cercarselo. Di tutti quelli che ci hanno fischiato contro fino a ora, insomma, era il meno netto. Anzi, secondo me neanche c’era. Tuttavia, dobbiamo essere più attenti.”

Magari grazie anche ai consigli dell’esperto, in questo caso lo stesso Carnesalini. “Cerco sempre di aiutare i compagni, sia in campo che fuori, e spero di essere da esempio per i tanti ragazzi: è un ruolo che non mi pesa, anzi, per me è solo un piacere vedere che ti sta a sentire poi ne trae giovamento.”

Non concedere tiri dal dischetto o, addirittura, gol già da domenica contro il Latina sarebbe davvero la miglior applicazione di questi insegnamenti.

Ascolta l’intervista a Sergio Carnesalini

(Visitato 43 volte, 1 visite oggi)

IL GUANGZHOU EVERGRANDE DI LIPPI SI PRENDE LA FINALE DELLA COPPA DI CINA

VIAREGGIO, GUERRA SOGNA IL PRIMO GOL IN BIANCONERO: “CI PROVO SPESSO, SPERO CHE ARRIVI CONTRO IL LATINA”