VIAREGGIO. “Viareggio fa fatica a rilanciare la propria economia turistica, il commercio attraversa momenti di acuta difficoltà, non si riescono a sostenere le grandi iniziative culturali, i segnali di degrado aumentano, non esiste ancora una bozza credibile di bilancio e si ipotizza di aumentare l’Imu anche sulle prime case, i servizi sociali sono ormai praticamente inesistenti, 400 famiglie sono minacciate a tempi brevi di sfratto, i giovani continuano a non trovare lavoro e noi da troppo tempo siamo bloccati su come scegliere un candidato sindaco. È una cosa che fa male alla città, allo stesso Pd ed alla credibilità di tutto il centrosinistra.” Lo scrive la senatrice viareggina Manuela Granaiola (Pd).

“Così stando le cose, prende sempre più corpo il rischio che tutto torni a quelle vecchie ed esecrabili pratiche mercantili della politica che tutti affermano di non voler seguire più: una partita gestita da squadre contrapposte che niente hanno più a che vedere con la dignità delle aree politiche e culturali che dovrebbero invece caratterizzare il pluralismo del Pd.

“Va bene confrontarsi e discutere, anche aspramente, ma a condizione che lo si faccia su cose concrete, su proposte e progetti per Viareggio: idee per le quali schierarsi ed impegnarsi. Progetti articolati e credibili e non solo titoli tra un elenco di titoli.

“Credo sia l’ora che chi ritiene di candidarsi assuma in proprio la responsabilità di sciogliere questo nodo, in prima persona, con chiarezza e trasparenza; altrimenti è inutile insistere su presunte ricerche unitarie ( ricerche per le quali il segretario comunale avrebbe dovuto saper garantire con un percorso super partes) e che ora invece rischiano solo di congelare posizioni e di dar vita a dannose contrapposizioni.

“Così perdurando le cose ritengo che la strada maestra da percorrere sia quella di un confronto aperto con la città: che siano primarie o altre forme condivise di ampia partecipazione conta assi poco.

“Una prova alla quale i candidati dovrebbero partecipare impegnandosi, in caso di sconfitta, a rinunciare a piccoli e grandi ‘premi di consolazione’ e a mettere le proprie competenze a disposizione del partito. Così potremo recuperare concretamente il terreno perduto.

“Per rinnovare – e Dio sa quanto ce ne sia bisogno – non basta fare annunci: bisogna sapersi impegnare davvero.”

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ultimo aggiornamento: 18-10-2012


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