FORTE DEI MARMI. Le Alpi Apuane, insolitamente innevate a fine ottobre, hanno fatto da sfondo al sit –in che il Movimento Agende Rosse ha organizzato nelle più importanti città italiane. Forte dei Marmi, unico piccolo centro, ha aderito all’iniziativa per sostenere la Procura di Palermo nel processo sulla trattativa Stato mafia, apertosi lunedì 29 ottobre nel capoluogo siciliano. In occasione della prima udienza, davanti al cippo dedicato a Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e agli agenti della polizia di Stato, deceduti nelle stragi di Capaci e di via d’Amelio, si è svolta la cerimonia guidata dal sindaco Umberto Buratti, che insieme ad alcuni studenti e cittadini presenti ha letto la lettera scritta da Roberto Scarpinato il procuratore generale della Corte di appello di Caltanissetta in occasione dei vent’anni della strage di via D’Amelio, in cui ricordava con parole forti e commosse la figura di Borsellino e denunciava la connivenza fra lo Stato e la mafia.
“Ci rende orgogliosi essere testimoni di questa iniziativa insieme a tante grandi città – ha sottolineato il sindaco Umberto Buratti – e volevamo far sentire anche la nostra voce in un contesto in cui si cerca di ristabilire la verità di un periodo molto difficile della storia italiana. La giustizia e la legalità devono essere la base di uno Stato libero e democratico. Aver conosciuto Salvatore Borsellino e Claudia Loi la sorella dell’agente Emanuela la scorsa primavera in occasione dell’inaugurazione del cippo ci ha fatto condividere, oltre agli aspetti pubblici di questi terribili attentati, anche il dramma di un profondo dolore privato. Per questo Forte dei Marmi ha deciso di essere presente ieri mattina, non solo per riaffermare i principi che sono alla base di una vera democrazia, ma anche per non lasciare sole con il loro dolore le famiglie delle vittime.