VIAREGGIO. “La schizofrenia sul riordino delle Province è una riprova su quanto sia caduta in basso la politica e quanto sia evidente l’affondo alla democrazia. Nel nome del ‘risparmio fittizio’, che non considera affatto le ripercussioni negative economiche-funzionali sulla gente, si mette mano con l’accetta al taglio ed accorpamenti strampalati di istituzioni democratiche elette dai cittadini, per sostituirle con carrozzoni di nominati, senza una valutazione socio-scientifica dell’efficienza dei servizi ed in forzoso spregio al rapporto democratico istituzioni-cittadini.” Lo scrive Emiliano Favilla, esponente della Federazione della Sinistra e

“Per non dare risposte vere al degrado di una politica, aimè prevalente, siamo cascati nel regno della demagogia, dell’ignoranza e del pressappochismo. Di contro, anche in questo caso, la resistenza e la risposta massima a questa deriva populista la vedo, prevalentemente solo in termini di ‘campanili’.

“Siamo arrivati al punto di strumentalizzare il giusto disgusto dei cittadini nei confronti di una politica corrotta e pasticciona (anche se non si può fare d’ogni erba un fascio) per abusare con cure peggiori dei mali. Quindi, ‘beffa alla beffa’.

“La spinta al decentramento delle istituzioni per renderle più vicine ai bisogni della gente, apprezzabile nei principi, è stato un altro cavallo di battaglia stravolto dalla demagogia, per farlo approdare alla costituzione di un numero spropositato di ulteriori enti inutili, tra cui anche nuove province.

“Bene! Invece di riconsiderare queste anomalie, per arrivare a una ridefinizione degli enti veramente necessari, ai cittadini, siamo arrivati alla legge del taglione brandita ‘ndo coio coio’ senza una premessa scientifica seria sui territori che abbia presente, tra l’altro, e non di poco valore anche le ripercussioni sui dipendenti di ruolo e quelli rimasti vergognosamente precari da una vita.

“Non si vuole portare avanti, purtroppo, un riordino serio di tutti gli enti e delle loro competenze – regioni, province, comuni, prefetture, ecc. – e qui debbo dare ragione al Presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli.

“Un riordino, quindi, che avrebbe dovuto considerare certamente anche i motivi del risparmio (quello vero) da ottenere eliminando soprattutto e in via prioritaria gli sprechi e i doppioni burocratici dovuto all’accavallarsi di competenze tra enti che, oltre a far lievitare i costi, sono solo d’intralcio e danno all’efficienza dei servizi da dare ai cittadini.

“Altro capitolo da non sottovalutare assolutamente, come già accennato e purtroppo è grave che se ne parli poco negli ambienti della politica, è che questi nuovi carrozzoni saranno composti da gente nominata e non eletta dai cittadini.

“Un esproprio grave e intollerabile di democrazia, sostituita con i podestà di memoria fascista. Gente nominata dai nominati dato le vigenti leggi elettorali che ancora una volta fanno comodo a tutte le nomenclature dei partiti.”

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