(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

CAMAIORE. “Un ospedale che ha compiuto 10 anni pochi mesi fa (il 13 maggio), costruito a tempo di record (soltanto 5 anni) che conta(va) 600 posti letto, e che la Regione vuol rottamare: ecco cos’è questa macchina da guerra di cui fino a poco tempo fa l’ex direttore Giancarlo Sassoli proclama le eccellenze e vantava crediti.” Lo scrive Luisella Audero, segretaria del Pli di Camaiore.

“L’ufficio stampa della regione Toscana chiosava la presentazione di questa enorme struttura così: ‘La moderna struttura è destinata a diventare polo di attrazione per l’intera area vasta costiera, un territorio più allargato che comprende le provincie di Livorno, Pisa, Lucca, Massa Carrara’.

“Scaduto il mandato di Sassoli, finito l’ospedale? Con tutto quello che è costato? 100 milioni di euro nostri, che la regione vuol mandare in fumo ‘spedendo’ nel contempo i nostri malati, i nostri anziani i nostri disabili a spasso per la Toscana in auto o in ambulanza con ulteriori costi per i singoli e le comunità?

“E con quali aggravi per i cittadini della Versilia? Pare il gioco dei quattro cantoni: Massa e Pisa distano circa 20 km, Lucca oltre 30, Livorno 50, senza considerare chi deve scendere da Stazzema, le spese di autostrada, benzina, usura auto e il tempo per andare e tornare.

“Eppure è di pochi giorni fa la notizia che, grazie all’impianto di cogenerazione hi-tech, l’ospedale Versilia di Lido di Camaiore, già il primo italiano in classe C, sale di categoria. A questo si aggiunge lo sforzo per ridurre i consumi energetici della struttura, diminuiti di un terzo dall’inaugurazione.

“A che pro tutto ciò se fra tre anni l’ospedale chiuderà? Ancora soldi buttati?

“Le cronache di questi giorni raccontano della mancanza dei bicchieri in corsia, e delle posate già si sapeva. La mensa è sotto regime con la cooperativa che impiega persone che risentono di un lavoro molto logorante e accusano ernie e discopatie più o meno accentuate. Che ha messo le oltre 20 dipendenti in cassa integrazione per un’ora delle quattro che lavoravano fino al 15 ottobre, per un’ora e che da gennaio non sanno che fine potranno fare: sono tutte donne che portano a casa uno stipendio, che di questi tempi è molto importante.

“I reparti si chiudono, i primari se ne vanno: insomma c’è aria di smobilitazione.

“E i sindaci che dicono? Tacciono. E peggio ancora tacciono i cittadini.

“È necessario iniziare una raccolta di firme per salvare il presidio ospedaliero che fino a pochi mesi era una delle eccellenze della Toscana, che forniva servizi importanti, e non solo per la maternità, che ha valorizzato la Versilia, terra che, ricordiamocelo, in estate passa da 160mila cittadini a circa 500mila. E in tanti di loro hanno potuto apprezzare la professionalità di medici, infermieri e ostetriche.

“Il Partito Liberale chiede al sindaco di Camaiore, Comune su cui insiste l’ospedale, di farsi promotore di una forte azione politica che contrasti la direttiva regionale che pare intenda rottamare non solo l’ospedale, ma tutte le persone che a vario livello vi lavorano. Chiediamo un impegno forte, un’azione congiunta anche all’Unione dei comuni di Maurizio Verona.

“Difendiamo il nostro ospedale, difendiamo i nostri lavoratori, difendiamo i nostri malati e in ultimo difendiamoci, perché questo ospedale lo abbiamo pagato e lo vogliamo efficiente per noi e per tutti i turisti che ne usufruiscono nel periodo estivo e durante il Carnevale.”

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