CAMAIORE. Delocalizzazione delle antenne, almeno quelle delle radio. Ma, allo stesso tempo, delegare le compagnie telefoniche per redigere un piano della fonia sul territorio.

Si muove su questo doppio binario – di certo tra non poche perplessità e polemiche – il Comune di Camaiore per quanto riguarda la risoluzione di due importanti problemi: i tralicci di Pedona e le antenne di telefonia mobile sul territorio.

Per PEDONA ci sono notizie buone a metà. Da una parte infatti il Comune – l’assessorato all’ambiente guidato da Davide Dalle Mura e quello ai lavori pubblici da Simone Leo – sta facendo le opportune verifiche sui tralicci. Sta cioè controllando che tutti i valori delle emissioni siano a norma. “Per ora – dice Dalle Mura – i limiti sono sempre stati riscontrati sotto la soglia di legge”. I comitati, dal canto loro, protestano perché fino ad ora non hanno ancora potuto vedere quei dati dell’Arpat. “Facendo una richiesta in Comune e seguendo l’iter quei dati sono a disposizione di tutti”, replica l’assessore.

Intanto altri controlli, dal punto di vista edilizio, li sta portando avanti l’ufficio di edilizia privata. Da un primo contatto tra il Comune e il Ministero però non sembrano esserci molti margini di manovra, specie per le tv. “Spostare un traliccio – spiega

(foto Pomella)
(foto Pomella)

l’assessore all’ambiente – significherebbe anche costringere tutti gli utenti a spostare l’antenna di casa”. Diverso il discorso per le antenne radio “che sono quelle che sparano a voltaggio più alto”, dice l’assessore. Per le antenne radio – che sono multidirezionali – è possibile pensare ad una delocalizzazione. “Non vogliamo muoverci a casaccio – dice Dalle Mura – per questo lo studio lo condurremo assieme ad una università. Toglierle da Pedona significherebbe trovare un area idonea e scarsamente abitata”.

A Pedona però speravano di sentirsi rispondere qualcosa di più rassicurante.

Le associazioni ambientaliste di Camaiore sono in fermento anche per un altro aspetto: il Comune infatti – che ha sempre affermato di voler riscrivere il regolamento sulle antenne della precedente amministrazione  – ha chiesto alle stesse compagnie telefoniche di redigere quel piano. “Abbiamo chiesto ai gestori – conferma Dalle Mura – di effettuare uno studio sulla necessità di antenne sul territorio, tenendole alla potenza più bassa possibile. Il piano, ovviamente, sarà vagliato da noi, assieme alle associazioni e i comitati del territorio. L’obiettivo è quello di non avere più mostri come quello del monte Balero”.

Tra i comitati cresce il disappunto: far redigere un piano delle antenne a Wind, Tim, Tre e Vodafone non era proprio quello che avevano in mente.

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