VIAREGGIO. Essere il migliore in campo a Nocera non è bastato. Quanta rabbia può nascere in un portiere che compie diversi interventi provvidenziali, ma che alla fine non portano punti?
Massimo Gazzoli ha strappato applausi a scena aperta domenica (18 novembre), eppure il Viareggio è stato punito proprio quando ormai credeva di aver strappato almeno un pari: “Peccato davvero, perché il pareggio ci avrebbe concesso di guardare la classifica con grosso orgoglio, lasciando dietro la Nocerina. Questo ci deve fare capire che la squadra è viva e che poteva tranquillamente portar via un risultato prezioso da Nocera. È una sconfitta che ci deve far vedere dove commettiamo errori da non commettere più”.
Che il k.o. in terra campana sia stato colpa dell’ingenuità è stato appurato. Un semplice incidente di percorso, comunque. Niente di più: “Io nella mia carriera non mi sono mai arrabbiato con i compagni, ci sono state due deviazioni fortuite. Potevamo stare più attenti, ma è anche vero che la Nocerina ha avuto troppe occasioni. Siamo stati troppo bambini, ma dobbiamo crescere rapidamente. Già fare un gol in trasferta non è semplice. Come approccio comunque il Viareggio rispetto all’anno scorso è cambiato, perché adesso cerca di proporre il proprio gioco”.
Un cambio di mentalità che può far sperare l’ambiente in una salvezza diretta, senza il patema dei play-out: “La squadra ha assorbito abbastanza bene la sconfitta di Nocera. Se si guarda la classifica alla fine del primo tempo eravamo primi. Possiamo fare in campionato più che dignitoso. A Gubbio avevamo fatto peggio a livello di prestazione, a Nocera perdere mi è dispiaciuto per il gol subito nel recupero. In queste tre partite abbiamo conquistato i punti che meritavamo”.
E dopo la pausa ai “Pini” arriverà il Pisa primo in classifica: “Il Viareggio sarà in forma, perché ci terrà a far bene di fronte ad una bella cornice di pubblico. Saremo arrabbiati e stimolati per riscattare la sconfitta di domenica. Io odio le soste, perché spezzano il ritmo della settimana”.
Ascolta l’intervista a Massimo Gazzoli
twitter: @gabrielenoli
