(foto Andrea Zani)
(foto Andrea Zani)

 CAMAIORE. “A Camaiore come in altri comuni limitrofi,in particolare a Viareggio,c’è un invasione di extracomunitari, senza lavoro e permesso di soggiorno. Si dovrebbe cominciare a rimpatriare chi è senza permesso di soggiorno e dare un termine per chi è in Italia per lavoro e non ne ha più”.

 Lo scrive il coordinatore comunale a Camaiore di Futuro e Libertà, Fabrizio Pellegrini. “Si eviterebbero tanti furti, spaccio di droga, e meno spese da parte dei Comuni in contributi sociali, che in un momento di crisi come questo ne abbiamo bisogno, non basta mantenerli”.

 “Guardate le graduatorie per l’assegnazione delle case popolari – aggiunge Pellegrini –  sono i primi in tutte le graduatorie, noi Italiani siamo costretti ad occupare anche se in modo non corretto alloggi popolari, come è successo alcune settimane orsono a Viareggio, il tempo del buonismo è finito, chi si è voluto integrare lo ha fatto”.

 “Un tempo per invadere una nazione e scacciare un popolo dal suo territorio bisognava dichiarargli guerra – aggiunge Pellegrini – e per riuscire nell’intento dovevano prima scorrere fiumi di sangue. Oggi per invadere una nazione è sufficiente dichiararsi indigenti”.

 “È quanto succede in questi anni in Italia, dove migliaia e miglia di profughi provenienti dalle coste africane e dall’est europeo, stanno invadendo l’Italia in cerca di fortuna. Nessuno li ha invitati e loro se ne guardano bene dal chiedere il permesso per entrare nel nostro Paese, ma si sa, chi ha fame ha tutte le licenze, compresa quella dell’invasione. È un po’ come se qualunque italiano bisognoso,( e ce ne sono tanti), per soddisfare i propri bisogni, si infilasse nella casa di una famiglia benestante senza chiedere alcun permesso, convinto di essere autorizzato dal suo stato di indigenza. Naturalmente questo tipo di invasione è reso ancor più semplice se il padrone di casa è assente o peggio non ha gli attributi per respingere tali invasioni”.

 “Il nostro Paese – conclude l’esponente di Fli – ricade nella seconda ipotesi, i nostri governanti sono sprovvisti del necessario coraggio per rispondere a tale emergenza; in altri termini non hanno le palle per difendere l’Italia. I nostri politicanti, che avvezzi unicamente a difendere i propri interessi e a coltivare la vigna dei voti ben si guardano dal prendere alcuna posizione di principio. È la politica esercitata come professione, e non come passione o dovere che rende debole questo Paese”.

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ultimo aggiornamento: 16-12-2012


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