FIRENZE. “La nuova legge sui consorzi di bonifica doveva essere una ristrutturazione del sistema in un’ottica di razionalizzazione delle spese, di gestione più semplice, e di omogeneizzazione della struttura, invece questi principi sono stati in gran parte disattesi, o applicati a metà, piegati a logiche dettate più che altro da questioni politiche e non pratiche”. I consiglieri Dario Locci e Marina Staccioli (Gruppo Misto) sono critici riguardo alla nuova normativa sui consorzi, passata in consiglio e oggetto di numerosi tentativi di emendamento.

“Avevamo presentato diverse proposte di modifica, nate a seguito di un confronto diretto con gli operatori degli stessi consorzi, quindi da chi meglio conosce questa realtà dal suo interno – spiega Staccioli – modifiche che sono state tutte respinte dalla maggioranza, ad eccezione di quella che aumenta di quindici giorni il tempo per le elezioni consortili”.

“Non si capisce poi perché la composizione dei consorzi debba essere differente e non omogenea nelle sue sei nuove realtà – continua Staccioli – nei consorzi Toscana Nord, Medio e Basso Valdarno, e Toscana Costa per esempio, alcune nomine spettano al consiglio delle autonomie locali, mentre negli altri no, e questo va contro il principio di omogeneità”.

“L’altro principio non rispettato è quello della semplificazione. I consorzi molte volte hanno necessità di intervenire tempestivamente e velocemente, aspetto che invece viene reso difficoltoso dall’obbligo di ottenere permessi da altri enti locali – prosegue Staccioli – senza dimenticare che perfino la manutenzione ordinaria deve essere preventivamente prevista dal Piano degli Interventi, un altro aspetto che limita l’autonomia dei consorzi e rende tutto il sistema più farraginoso”.

“Un’altra proposta bocciata è stata quella del consorzio unico a livello regionale, suddiviso in sei dipartimenti corrispondenti ai bacini idrografici, e l’istituzione di un osservatorio regionale per la difesa del territorio, con funzioni consultive, propositive e di coordinamento in materia di difesa del suolo e bonifica, al posto della conferenza permanente insomma, nella forma si è certamente ridisegnato il sistema della bonifica toscana, ma nella sostanza non si è voluto cambiare laddove era più importante farlo, e ai consorzi non è stata data quell’autonomia necessaria per intervenire, lasciandoli vincolati alla politica”.

(Visitato 13 volte, 1 visite oggi)

SPOSTAMENTO FARMACIA DEL SECCO, UN CORO DI NO CONTRO CARRAI

CONFCOMMERCIO: “NO ALLO SPOSTAMENTO DELLA FARMACIA DEL SECCO”