(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

VIAREGGIO. Ritardi, condizioni di estremo disagio per i viaggiatori, aumento del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti, sciopero del personale ferroviario – l’ultimo dei quali lo scorso week-end – e soppressione di alcune stazioni oggetto del riordino regionale. La questione treni è sempre all’ordine del giorno e questa mattina (martedì 18 dicembre) alla stazione di Viareggio Legambiente, il Coordinamento per la difesa del trasporto pubblico e il Comitato pendolari Lucca-Pisa hanno voluto far sentire la propria voce con un sit-in di protesta.

“La linea Firenze-Viareggio – affermano – è tra le 10 peggiori d’Italia. Sette stazioni soppresse, 27 treni giornalieri cancellati sulla tratta Pistoia-Lucca, 17 treni giornalieri cancellati sulla tratta Lucca Viareggio. La soluzione ai disservizi, ai ritardi e alle condizioni precarie per i pendolari non può essere il taglio dei treni e delle stazioni”.

La diminuzione dei treni secondo gli organizzatori della protesta non è garanzia di maggiore efficienza e velocità.

“Meno treni sulla linea – proseguono . no significa eliminare i guasti alle motrici, ai segnali ferroviari, il blocco delle barriere di un passaggio a livello o il guasto dei freni di una carrozza. Ci vogliono investimenti per la manutenzione e la sicurezza. Invece di tagliare i treni, sarebbe opportuno raddoppiare la linea ferroviaria da Viareggio a Pistoia”.

(foto Valentina Biggio)

Una linea che negli ultimi mesi è stata oggetto della decisione della Regione Toscana relativa alla soppressione di sette stazioni – Serravalle, Borgo a Buggiano, Montecarlo, Porcari, Tassignano (Capannori), Nozzano (Lucca) e Massarosa – oltre a disagi continui relativi a ritardi e scioperi, ormai diventati la routine.

“Inoltre – dichiarano – sopprimendo stazioni e treni aumenterà il traffico su gomma, causando più inquinamento e maggiori disagi alla circolazione e nei parcheggi vicino alle stazioni ancora aperte. A fronte di tutto questo si assiste ad un aumento indiscriminato dei biglietti e degli abbonamenti ferroviari: quindi meno servizi ad un costo maggiore”.

“Chiediamo che la giunta regionale ritiri il provvedimento e che Regioni, Province e Comuni si adoperino per la ridefinizione del trasporto ferroviario e del trasporto pubblico locale nell’ottica della mobilità socialmente e ecologicamente sostenibile”.

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