PIETRASANTA. Accostarsi al mercato dell’arte contemporanea è, ad oggi, considerato un lusso per pochi, condito da giri di cocktail per happy few sponsorizzati da maison inarrivabili in location industrial-esotiche (e le recentissime photogallery di Art Basel a Miami stanno ancora lì a testimoniarlo).

I prezzi, poi, dopati da un circolo vizioso artista-gallerista-collezionista hanno alimentato l’aurea del contemporaneo tanto da renderla aureola inavvicinabile (e inavvicinabili le gallerie stesse, più simili a laboratori sterili che a luoghi di un qualche interesse culturale).

La filosofia di Garage Bonci è un’altra, e segue la scia dell’affordable art, l’arte accessibile a tutti – o perlomeno a molti -, con prezzi che non superino i 3.000 euro.

Un approccio popolare che, a bilancio parziale di Collettiva #1 Garage con Vista, la prima mostra fotografica dello spazio pietrasantino, sta dando risultati immediati: 6 opere vendute nei primi due weekend di apertura. Questo dato, già di per sé un piccolo successo alla luce del mortificante momento storico, è sintomo di un desiderio di investimento non più fine a se stesso, ma a un compiacimento visivo e personale.

L’arte che torna a essere bene estetico, non solo rifugio economico insomma. Lo stesso compratore-tipo passato dal Garage è giovane (35/40 anni), appassionato di contemporaneo, spesso al suo primo acquisto fatto al netto di ritrosie e scetticismi verso gallerie e affini (si veda la suddetta aureola di esclusività).

“Il nostro approccio – spiega Giorgia Passavanti, che insieme a Christian Marinari gestisce Garage Bonci – cerca di sottolineare come, contrariamente a molti preconcetti e stereotipi, l’arte contemporanea possa parlare a tutti e non sia un privilegio di pochi comprenderla, fruirla e, perché no, acquistarla. Il progetto di Garage Bonci parte proprio da queste premesse: vorremmo che il nostro spazio espositivo diventasse un luogo di scambio e di confronto, dove artisti italiani e stranieri possano esporre con libertà le proprie opere e dove i visitatori possano entrare senza nessun timore reverenziale.”

In accordo alla filosofia low cost le opere esposte non costano più di 3.000 euro. “Siamo sicuri che anche in Italia ci sia spazio per il mercato del contemporaneo”, conclude Passavanti, “e siamo ancor più sicuri che siano molte di più di quelle che generalmente si pensa le persone interessate ad acquistare opere d’arte”.

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ultimo aggiornamento: 19-12-2012


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