VIAREGGIO. Qualcuno, nei giorni scorsi, se lo era domandato: “Come si fa a presentare un disegno di legge sul Carnevale a fine legislatura?”. Altri, malignamente, hanno suggerito la risposta: “Siamo in campagna elettorale”.

La senatrice viareggina Manuela Granaiola (Pd), che ha presentato oggi giovedì 27 dicembre l’iniziativa a favore del Carnevale, effettivamente è in corsa per le “parlamentarie” del suo partito in programma il 30 dicembre. Eppure ci tiene a sgomberare il campo da certe polemiche: “L’idea di questo disegno di legge è nata in seguito alla riunione del tavolo istituzionale presso la Regione Toscana”, spiega Granaiola. “Di comune accordo con la senatrice Donaggio, alla quale ho avanzato la mia proposta, siamo arrivati alla stesura di questo testo: vogliamo dare al Carnevale di Viareggio e a quello di Venezia un riconoscimento che, ufficialmente, ancora non c’è stato e garantire alla nostra manifestazione un minimo di stabilità economica come già accaduto per il Festival Pucciniano.”

Alla presentazione dell’iniziativa al Principe di Piemonte erano presenti il direttore generale della Fondazione Carnevale Marco Francesconi, alcuni carristi ed esponenti politici, tra cui il sindaco di Stazzema Michele Silicani, anche lui in corsa alle “parlamentarie”, e Leonardo Betti e David Zappelli del Pd, due degli sfidanti delle primarie per il candidato sindaco del centrosinistra.

Nel ddl si parla di un finanziamento da destinare ai Carnevali italiani: un milione e 200mila euro sarebbe la cifra spettante sia a quello di Viareggio che a quello di Venezia, con altri 600mila euro da destinare a Carnevali minori. “Questo sarà comunque un punto di partenza per la prossima legislatura”, prosegue Granaiola. “Se sarò rieletta, lo porterò avanti. Se così non sarà, lo lascio in dono ad altri viareggini che entreranno in Parlamento.”

Su Viareggiok, però, qualcuno ha ricordato come il Carnevale viareggino avesse già ottenuto il riconoscimento di bene culturale da parte dello Stato. “Sì, con il ministro Bondi l’iter era già avviato. Ma la delibera non è mai arrivata.” E sull’alleanza con Venezia commenta: “Non è che abbiamo bisogno di appoggiarci a loro per dare credibilità al nostro Carnevale. Semplicemente, stringendo alleanze strategiche è più facile ottenere qualcosa.”

Francesconi accoglie con piacere il ddl della senatrice del Pd: “Ben vengano queste iniziative: in passato ci eravamo già attivati, ma non si è smosso nulla. E poi il Codice dei beni culturali ha bisogno di essere modificato, aggiornato.”

Fabrizio Galli, presidente dell’Assocostruttori, gli fa eco: “Abbiamo sempre spinto su questa strada e, anzi, eravamo stati noi a volere fortemente la convocazione del tavolo istituzionale a Firenze. Si era già provato ad ottenere il riconoscimento dello Stato, ma i risultati non sono mai stati conseguiti.

“Bisogna cambiare mentalità, e parlo anche per noi carristi: è necessario porre in evidenza la parte culturale del nostro lavoro, un aspetto su cui si è sempre investito poco, e puntare all’internazionalizzazione del Carnevale. Voglio dire che quel milione e 200mila euro dovrebbe essere destinato non solo alla costruzione dei carri, ma alla manifestazione nella sua interezza.”

Si è andati a discutere, poi, dell’idea di istituire a Viareggio una scuola della cartapesta per giovani artisti, ma anche della necessità di arrivare a un riconoscimento delle peculiarità dei carristi viareggini e di ripensare la Fondazione Carnevale come ente. E poi c’è stato chi, come Enrico Santambrogio del Movimento 5 Stelle, ha chiesto ai carristi trasperenza nei loro bilanci. “Si tratta di richieste legittime ma anche figlie di una certa ondata di populismo”, è la replica del costruttore Umberto Cinquini. “In questi giorni i fornitori di ferro ci hanno mandato una lettera dicendoci che la materia prima scarseggia e che il costo triplicherà. Eppure noi, già alle prese con un taglio del 5% sui compensi per la realizzazione dei carri, non siamo andati in giro a lamentarci.”

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