(foto Pomella)
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 CAMAIORE. Via l’Imu, quanto meno dalla prima casa. È la richiesta fatta dal consigliere provinciale Pdl David Marcucci al consiglio provinciale.

 Questo il testo della mozione:

Forse esagera, Repubblica, a titolare in prima pagina “Senza casa”, spiegando come il “bene rifugio” per eccellenza degli italiani, il mattone, sia tramontato. Di certo, però, c’è che il mercato immobiliare ha segnato nel 2012 un devastante -25% nelle compravendite frutto dei disastri della pressione fiscale del governo tecnico. Tra Imu e Tarsu, piovono tasse e a risentirne sono soprattutto i proprietari.

 

Famiglie tartassate – Se si parla di numeri (che poi diventano oltre che problemi pratici, anche stati d’animo) d’altronde fa impressione sapere che la famigerata Imu dovrebbe portare nelle casse di Stato e Comuni 23,4 miliardi di euro. Il calcolo del Coordinamento Unitario dei Proprietari Immobiliari (Arpe Federproprietà – Confappi – Uppi) evidenzia come l’Italia sia prima in classifica in Europa per la tassazione degli immobili.

Secondo le stime più recenti gli introiti complessivi provenienti dall’Imu ammonterebbero a 23 miliardi di euro, ovvero 5 miliardi in più dei 18 previsti dal ministero dell’Economia. L’Eurispes poi incalza, riportando come ciascuna famiglia italiana proprietaria di almeno un immobile dovrà versare, nel 2012, in media 1.216 euro di tasse di proprietà nelle casse del fisco, a fronte dei 437 del 2011, con un aggravio di costi pari a 780 euro. Ad appesantire il carico fiscale, oltre alle aliquote base predisposte per il pagamento della prima rata Imu, pari al 4% per la prima casa e al 7,6% per la seconda casa, vi sono le maggiorazioni disposte dai comuni sull’aliquota per la seconda rata.

Dalle stime prodotte emerge, infatti, che l’aliquota media del 2012 sull’abitazione principale è aumentata al 4,36%, mentre è stata incrementata in misura più pesante la tassazione sulla seconda casa (9,10%), per un costo medio familiare pari rispettivamente a +148 e +201 euro rispetto alla prima rata (giugno 2012).

 

Considerato che – Tassare la prima casa, significa chiedere denaro ad un bene infruttifero e di prima necessità delle persone e delle famiglie;

 

Visto – che l’IMU, colpisce indiscriminatamente le persone a prescindere dalla propria condizione economica o dello stato – condizione in cui riversa il proprio nucleo familiare (disabilità, ISEE ec…);

 

Osservate – le enormi difficoltà socio – economiche che larga parte della popolazione ha dovuto e deve sopportare a causa dell’introduzione di questa nuova imposta;

 

il Consiglio Provinciale di Lucca

 

chiede al presidente della Provincia di farsi portavoce nei confronti del Parlamento e del Governo Italiano affinché ripensi all’IMU togliendo già a partire dal 2013 l’imposta sulla prima casa e sulle case date in comodato d’uso gratuito a familiari di primo grado in linea retta (figli/genitori);

di creare comunque forme di agevolazioni che tengano conto della situazione economica e sociale del nucleo familiare che usufruisce dell’abitazione;

che si creino aliquote differenziate tra gli immobili affittati e sfitti in modo da agevolare (detassando) i fabbricati locati;

 

di sensibilizzare i Comuni della nostra Provincia affinché le aliquote da applicare possano mantenersi ai minimi consentiti, considerando il grave stato di crisi che il nostro territorio sta attraversando;

 

Si invita altresì il Presidente e la Giunta a monitorare i dati forniti dal ministro dell’economia, attinenti al nostro territorio, affinché si possa prevedere ed eventualmente sostenere casi di possibili insolvenze motivate da tangibili problemi socio – economici.

 

A promuovere dibattiti ed incontri per capire se e quanto questa tassa possa creare danno all’economia ed ai patrimoni di Aziende e Cittadini”.

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