VERSILIA. Rispetto al 2010 in Provincia poco o nulla è cambiato. Stesso il Presidente della Provincia, stessi gran parte degli Assessori. E soprattutto, stesso il trattamento che ricevono i cittadini: nemmeno una risposta alla legittima richiesta di un Consiglio Provinciale aperto sulla grave questione degli inceneritori di biomasse. Così successe nell’autunno 2010, quando il Presidente del Consiglio Provinciale era Giovanni Gemignani, e così è successo recentemente con l´attuale Presidente del Consiglio Provinciale, Andrea Palestini”.

La Rete Ambientale della Versilia, insieme al Comitato Ambiente e Salute di Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca, Comitato Aria Pulita – Lucca, Comitato Ambiente Diecimo e Valdottavo, Osservatorio Politiche Locali del Territorio Barga e  Coordinamento Salviamo le Apuane, chiedono trasparenza e chiarezza in merito alla questione degli inceneritori di biomasse.

“Eppure Palestini, il 4 ottobre 2012, in un incontro con i delegati di 11 Comitati/associazioni della Provincia, si era dichiarato sensibile alla problematica. E l´8 ottobre, durante la riunione dei Capigruppo, lo stesso Palestini evidenziava la preoccupazione dei cittadini riguardo la sommatoria dei vari impianti a biomasse nel raggio di pochi chilometri e soprattutto riguardo al grosso impianto dell’Alce a Fornoli. E in quella riunione tutti i Capigruppo e anche la vicepresidente della Provincia Maura Cavallaro si dichiararono totalmente favorevoli a fare il Consiglio straordinario e aperto e fu ipotizzata concordemente la data dell´8 novembre.

Successivamente però i Comitati non hanno più saputo niente in proposito, nemmeno il garbo di una risposta in merito alla loro richiesta, peraltro più volte reiterata.
Chi e perché è intervenuto a placcare i buoni propositi di Palestini e dei Capigruppo? Chi e perché vuole eludere la discussione pubblica e il confronto su un tema di così grande rilevanza ambientale e sanitaria? Noi un´idea ce la siamo fatta ed è che Baccelli e la sua Giunta, espressione del PD, abbiano posto il veto al Consiglio Provinciale sulla questione biomasse e in particolare sulla questione Alce.

Eppure la Provincia ha il preciso compito istituzionale di far valere la propria prerogativa pianificatoria assumendo adeguate e anticipate linee di indirizzo a cui far rispondere i processi autorizzativi. Un Consiglio provinciale aperto sarebbe la migliore occasione istituzionale per confrontarsi ed esprimersi su un tema di stretta competenza della Provincia.

La chiarezza e la trasparenza delle scelte deve sempre prevalere su ogni calcolo di opportunismo politico o, peggio ancora, di interessi particolari. Un Consiglio Provinciale che non affronti le questioni dirimenti, ancorché scomode, non è in grado di governare il territorio e può solo svolgere attività di ordinaria amministrazione. In tal caso, l´abolizione della Provincia non comporterà danno alcuno ed anzi è auspicabile poiché si eviterà un inutile spreco di soldi pubblici”.

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