(foto VersiliaToday)
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 LIDO DI CAMAIORE. L’unico giorno in cui il parcheggio appariva come doveva essere è stato il 1 gennaio. Quel giorno – grazie al fatto che tranne per le emergenze l’ospedale non era attivo – tra i posti d’auto liberi non c’era nessuno a chiedere una moneta, ad indicare il parcheggio, a vende un ombrello o i fazzoletti. Tutto gli altri giorni la situazione è a limite del sopportabile.

 
 Tra le tante segnalazioni che ci giungono tutti i giorni in redazione abbiamo deciso di pubblicare una lettera di una nostra lettrice affezionata, che in questi giorni, suo malgrado, è stata costretta ad andare in ospedale a Lido di Camaiore.
 
 “Sono decine e decine – scrive – i parcheggiatori abusivi dell’ospedale Versilia. Arrivano la mattina intorno alle 9 quando iniziano le visite ambulatoriali e non se ne vanno prima di sera. Ma dove vanno? Dove abitano, di cosa vivono? Sono regolari o clandestini? La gente è preoccupata. Parcheggia la propria auto e ancor prima di scendere è circondata dagli stessi ambulanti che si prodigano per mostrare ai conducenti i posti liberi più vicini. Cercano allora di vendere ombrelli, fazzoletti, accendini, o chiedono i soldi per il caffè. E qualcuno, per timore di ripercussioni, sgancia qualche spicciolo. Non è esattamente il genere di problema che chi si reca in ospedale dovrebbe affrontare”.
“E allora si chiamano i vigili che, come un nastro, rispondono che l’ospedale è una struttura privata e gli abusivi non sono una loro competenza, bensì la loro gestione dipende dal direttore sanitario. Ma il direttore sanitario non si è mai accorto della presenza di questi ragazzi? O, per buonismo e noncuranza, trascura invece l’incolumità e la tranquillità di chi deve andare in ospedale?”
 “La stessa gente preoccupata di giorno è indignata di notte. Il pronto soccorso diventa l’accampamento di zingari e senzatetto, principalmente slavi. Si accomodano tranquillamente sulle poltroncine più comode e quando sono tutte occupate vanno bene anche le carrozzine per i malati. Se le infermiere sembrano non farci più caso, di certo chi si trova in sala d’attesa è sconcertato e ancora più allibito per la sporcizia che lasciano a terra”.
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