VIAREGGIO. Al carrista di prima categoria Franco Malfatti, come a molti suoi colleghi, non tutti i carri hanno avuto una perfetta riuscita. Non lo si può, però, accusare di non cimentarsi abbastanza in costruzioni di impegno sociale: a oltre dieci anni da “Alta tensione”, carro dedicato alla pena di morte, Malfatti diventa il primo mago della cartapesta a denunciare le condizioni dei carcerati in Italia con il suo “Non ti scordar di me“.

La tematica è tornata recentemente di attualità dopo lo sciopero della fame di Marco Pannella e alcuni servizi nei telegiornali, ma in realtà è una piaga che si trascina da anni. Il costruttore racconta di aver tratto ispirazione anche dalla vicenda di Enzo Tortora, il comico che fu incarcerato con l’accusa di associazione a delinquere e, successivamente, assolto dalla Corte di Cassazione.

Seconda puntata de “Il carro agli occhi del carrista” (guarda la prima puntata con Roberto Vannucci)

Interviste di: Simone Pierotti

Riprese e montaggio di: Marco Pomella

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