VIAREGGIO. Si accendono i riflettori al PalaBarsacchi. L’attesa sugli spalti è spasmodica, dal tunnel che conduce agli spogliatoi fuoriescono loro, i giocatori che potrebbero diventare eroi per una notte. Il Cgc ospita stasera il Benfica, avversario dal nome scomodo, nella quarta giornata della fase a gironi dell’Eurolega di hockey su pista: sarà una festa per la Viareggio sportiva. Una festa che andrà in scena a un tiro di schioppo dalla piscina comunale, un tempo fortezza di una squadra di pallanuoto che portava il nome dei lusitani pur rappresentando la stessa città del Cgc.

Tutto nasce a cavallo tra anni Novanta e nuovo millennio: l’Associazione Nuoto Viareggio vede crescere il proprio numero di atleti nella sezione pallanuoto, grazie al lancio di una scuola di avviamento che funge da autentico vivaio. Eppure non mancano i malumori, le divergenze con i vertici. Il gruppo di pallanotisti, guidato dal dirigente Alessandro Romoli, decide di abbandonare la casa madre e di portare avanti l’attività sportiva in autonomia: da questa scissione prende vita la Pallanuoto Viareggio Versilia.

La neonata società non ha difficoltà nel reperire gli spazi per allenamenti e partite: la piscina di Camaiore è oramai diventata la nuova sede operativa. Il vero problema, casomai, è la disponibilità economica: ci vorrebbe una sponsorizzazione. Il deus ex machina della pallanuoto viareggina è un avvocato dal nome esotico: si chiama João Vale e Azevedo e arriva dal Portogallo. Da due anni è il presidente del Benfica, la più gloriosa polisportiva del suo paese: in Italia gode di buona fama tra gli appassionati di calcio, ma i veri sportivi sanno che è anche una grande potenza dell’hockey su pista.

Foto noticias.rumonet.pt

Vale e Azevedo sbarca a Viareggio per trattare l’acquisto di un lussuoso yacht ai cantieri Sanlorenzo: il caso vuole che a condurre la trattativa ci sia anche Giancarlo Sanscritto, uno dei soci del consiglio direttivo della Pallanuoto Viareggio. Attorno al tavolo si parla di lavoro, di affari, ma anche di sport. E Sanscritto racconta a Vale e Azevedo quanto sia difficile per la società, dove gioca anche il figlio, reperire uno sponsor. La pallanuoto non ha grandi tradizioni in Portogallo, eppure Vale e Azevedo si lascia alleccurire dall’idea: sì, il Benfica sarà il nuovo sponsor del settebello viareggino.

Poche settimane dopo la Federnuoto concede il suo nullaosta: la società si chiamerà Benfica Pallanuoto Viareggio Versilia. La prima squadra, che ha mancato ai playoff la promozione in Serie C, parte con grandi ambizioni: in panchina, accanto al confermato tecnico Nicola Morandini, arriva nientemeno che Stefania Lariucci, campionessa europea e mondiale con la nazionale femminile. L’alchimia, però, non funziona: la squadra non riesce a bissare la straordinaria impresa dell’anno prima, il sogno della Serie C sfuma nuovamente.

Anche a Lisbona le acque sono agitate: la squadra di calcio non miete successi, la società accumula debiti che non consentono di pagare imposte e stipendi. Vale e Azevedo finisce nel mirino: lo accusano di aver sottratto un milione di dollari dalle casse del club e di averlo riciclato attraverso banche offshore e nel 2001 scatta l’arresto. Cade tutto il castello di carta e anche la fantomatica sponsorizzazione alla squadra di pallanuoto viareggina suscita perplessità: Vale e Azevedo assicura in un’intervista al quotidiano Record che l’accordo si è concluso con la fine del suo mandato presidenziale e che “il club italiano non deve richiedere il pagamento di nessuna fattura”.

L’ex presidente mette in evidenza che “la sponsorizzazione è stata fatta per promuovere il Benfica e i suoi prodotti in Toscana. C’era e c’è un grande gruppo di tifosi benfichisti: è stato raggiunto con questa sponsorizzazione un numero significativo di vendite di magliette, gagliardetti e altri prodotti.” L’ex consigliere di amministrazione Jose Manuel Antunes dubita che il Benfica “abbia mai speso un centesimo per quella società”, mentre il nuovo direttore del settore comunicazione João Malheiro parla addirittura di “accordo falso”, “firmato solamente da Vale e Azevedo” con una squadra di una città “dove non è presente una nutrita comunità portoghese”.

Foto Benfica Pallanuoto

Nel frattempo, a Viareggio, si continua a rincorrere la Serie C, grazie anche all’entrata di nuovi sponsorizzazioni: si passa dalla Hallmark, televisione satellitare americana, alla Aegean Airlines, compagnia aerea privata greca. Il procacciatore è sempre lui, Giancarlo Sanscritto, che nel 2003 riesce a convincere un amico di vecchia data ad allenare la prima squadra: è Silvio Baracchini, vicecampione olimpico con il Settebello ai Giochi di Montréal.

Bisogna tuttavia attendere ancora un anno per compiere il grande salto: è lo spezzino Fabio Sabattini il coach della storica promozione. Successivamente, con una rosa altamente competitiva che annovera l’ex nazionale georgiano Niko Asatiani in porta e Andrea Del Padrone sulla panchina, il Benfica sfiora addirittura il passaggio in Serie B.

I grandi progetti, però, svaniscono: complici la crisi e vari cambiamenti in seno alla società, le finanze si riducono progressivamente e i giocatori più forti lasciano Viareggio. Il canto del cigno arriva nella stagione 2011: il Benfica rinuncia alla Serie C per ripartire dalla Promozione. È l’ultimo anno in cui la prima squadra partecipa a un campionato federale.

La società continua ad esistere, con il settore giovanile e un settebello di “anziani” iscritto al campionato Uisp. Ma del Benfica, ormai, è rimasto giusto giusto il nome.

twitter @GorskiPark

(si ringraziano per la collaborazione Andrea Antinori e Beatriz Baptista)

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