VIAREGGIO. Lo sterminio perpetrato dai nazisti ai danni delle persone meno fortunate, i disabili in questo caso, fu denominato “Progetto T4”, un codice alfanumerico che, nella sua semplicità, racchiudeva uno dei crimini più aberranti della Shoah.
Questo “spaccato di disumanità” sarà al centro dell’incontro “L’Aktion T4 e lo sterminio dei disabili” in programma giovedì 24 gennaio, con inizio alle 21.00, alla Croce Verde in via Garibaldi a Viareggio.
L’iniziativa è una delle prime del calendario dei “Giorni della Memoria e del Ricordo 2013”, manifestazione promossa dalla Scuola per la Pace della Provincia di Lucca, dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea e, in questo caso specifico, con la collaborazione della Croce Verde di Viareggio, della coop sociale Crea e della sezione viareggina dell’Anpi.
L’intervento principale sarà quello di Armando Sestani, operatore della Crea e vicepresidente dell’Istituto storico della Resistenza a cui seguiranno i contributi di Milziade Caprili, presidente della Croce Verde di Viareggio, di Vera Caruso, presidente della Crea, di Silvia Angelini, della deputazione della Versilia dell’Istituto storico della Resistenza e di Mimma Bondioli dell’Anpi di Viareggio. Tutti relatori autorevoli che approfondiranno il tema del genocidio nazista cominciato proprio dalle persone handicappate, minori e adulte, che furono le prime cavie designate di tutte le tecniche di annientamento, sterilizzazione e eutanasia sviluppate poi nel corso dell’Olocausto. Tecniche terribili che nei mesi immediatamente successivi all’ascesa di Hitler, trovarono terreno fertile nelle teorie eugenetiche e nella difesa della razza.
L’incontro “L’Aktion T4 e lo sterminio dei disabili” sarà replicato sabato 26 gennaio alle 10.00 a Lucca, nella sala Tobino di Palazzo Ducale, nell’ambito di un calendario dei Giorni della Memoria e del Ricordo, quest’anno incentrato proprio sui “dimenticati tra i dimenticati” della Shoah, ossia disabili, omosessuali, sinti e rom che hanno subito discriminazioni e umiliazioni solo perché ritenuti diversi.
