VIAREGGIO. Alla fine il premio di stabilimento balneare più virtuoso in tema di raccolta differenziata va al Bagno Irene, ma la targa che finisce tra le mani della proprietaria Lorena Di Beo potrebbe essere assegnata, simbolicamente, a molti altri colleghi. I numeri parlano abbastanza chiaramente: negli stabilimenti balneari sono state raccolte la scorsa estate 152 tonnellate di rifiuti, circa 10 in più rispetto alla stagione 2011, con una partecipazione e una sensibilizzazione maggiore da parte dei gestori dei bagni.

Ad illustrare i dati del progetto “Rifiuti zero” sulle spiagge di Viareggio è Sea Risorse nel corso di un incontro al Bagno Nettuno in Passeggiata: “I risultati sono decisamente migliori rispetto all’estate 2011”, dichiara l’ingegnere Caterina Susini. “Nei vari bagni la raccolta differenziata è stata realizzata in maniera fattiva. Gli incrementi maggiori riguardano organico e plastica: nel primo caso siamo arrivati a tre tonnellate in più, un dato buono ma ulteriormente migliorabile, nel secondo addirittura sette. Adesso puntiamo alla raccolta di altri materiali, oltre a vetro e cartone, come le lattine.”

Per Carlo Venturini, presidente di Sea Risorse, la raccolta differenziata sulla spiaggia potrebbe diventare il “fiore all’occhiello” dei bagni viareggini, “purché ci sia la collaborazione da parte di tutti: sono ancora tanti i progetti validi da portare a buon fine.”

Pietro Guardi della Rete Imprese Balneari, poi, illustra gli obiettivi di questa ed altre iniziative: “Noi puntiamo su qualità, innovazione e sostenibilità. Quando parlo di sviluppo sostenibile mi riferisco all’ambiente, con la raccolta differenziata e la pulizia, ma anche agli aspetti sociali ed economici. Dobbiamo poi lavorare sull’abbattimento delle barriere architettoniche nei bagni e su convenzioni e accorgimenti per l’approvigionamento idrico, per le energue a basso consumo e l’accesso ai pannelli solari a costi contenuti. La direzione da intraprendere, insomma, è quella di fare di Viareggio una smart city, una città intelligente.” E, come annuncia Carlo Monti dell’Associazione Balneari, “è in arrivo per la nostra Rete un’importante certificazione ambientale riconosciuta”.

Venturini, infine, coglie l’occasione per fare alcune precisazioni su una serie di voci che circolano nell’ambiente dei balneari: “Posso garantire che i rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata non finiscono in mezzo all’indifferenziata. Ad esempio, la plastica viene suddivisa in balle da 300 chili l’una che vengono poi recuperate e vendute. E poi ci sono dei formulari di identificazione dei rifiuti da seguire: chi non lo fa è perseguibile per legge.”

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