VIAREGGIO. “La conciliazione tra il ferroviere Riccardo Antonini e l’amministratore delegato del Gruppo Fs Mauro Moretti è saltata e si proseguirà quindi per il processo a marzo. Pensiamo che l’accordo proposto e sottoscritto dalle Fs neghi la verità e che ponga un lavoratore come uno strumento da liquidare economicamente.” Lo dice Mario Navari, portavoce della Federazione della Sinistra.

“Tra i motivi del licenziamento inflitto ad Antonini si contesta la sua partecipazione come consulente tecnico all’ incidente probatorio della strage di Viareggio, che tradotto da un linguaggio giuridico ad uno più chiaro significa contestare il suo operato per le vittime, i comitati e le famiglie dell’ incidente viareggino.

“Siamo convinti che la decisione di Antonini sia stata difficile, soprattutto perchè le ripercussioni dirette ricadranno su di lui, mentre quelle indirette saranno da riscontrare nei confronti dei lavoratori delle Fs impegnati nella sicurezza e nel sindacato. Altro elemento contestato sono le critiche in iniziative pubbliche, ma come diceva Pertini continuiamo a pensare ‘liberi fischi in libere piazze’. Va riconosciuto il coraggio di Antonini per non essersi fatto piegare dalla logica: pur di lavorare, pur di campare e tengo famiglia.

“Questa vicenda non è altro che l’ ennesimo esempio di due mondi contrapposti: il mondo dei potenti e il mondo del lavoro. E quando una semplice affermazione dei diritti richiede sacrifici è chiaro che siamo entrati in una fase nella quale non si può più essere osservatori passivi, ma dovremmo provare ad essere civilmente rivoluzionari. Un fatto come questo dovrebbe essere all’ attenzione del dibattito politico viareggino e non solo.

“Non è più con le parole d’ ordine che si possono convincere le persone, ma con una nuova credibilità nel proprio comportamento. Per queste ragioni, insieme alla città di Viareggio, siamo al fianco di Antonini.

“Nell’ articolo 41 della Costituzione si dice che l’ attività di un azienda ‘non può svolgersi in contrasto con l’ utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana’. Invitiamo Moretti ad interrogarsi sul suo operato.”

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