(foto Andrea Zani)
(foto Andrea Zani)

VIAREGGIO. “Nei giorni scorsi la direzione del Grand Hotel Principe di Piemonte ha riunito i dipendenti annunciando loro l’intenzione di voler procedere con alcuni licenziamenti già a partire dalla fine di gennaio e ai quali con tutta probabilità ne seguiranno altri.” Lo scrivono in una nota Valentina Gullà e Massimiliano Bindocci della Filcams-Cgil.

“Il direttore dell’albergo, Alessandro Augier, che si appella all’onestà di chi scenderà in campo dopo le prossime elezioni, farebbe bene a riflettere attentamente sul significato dei termini usati e ad assumersi invece pubblicamente le responsabilità sue e del consiglio di amministrazione dell’azienda in merito a questa vicenda, che si protrae da quando nello scorso ottobre si fece ricorso alla cassa integrazione in deroga.

“Ferma restando la nostra convinzione che la gestione del Principe sia fallimentare e che le problematiche relative alla mancanza di turismo congressuale vedano nella direzione di quell’albergo i principali responsabili, è segno di poca stabilità che si pensi di poter licenziare a distanza di una settimana dalla firma di un verbale di accordo per la proroga della cassa integrazione, richiesta dal 20 gennaio al 20 aprile, dove invece si fa la scelta di mantenere il personale. Il fatto che l’accordo sulla Cassa Integrazione debba ancora essere accettato dagli enti è purtroppo normale.

“Segnaliamo poi che durante i primi mesi in cui si è fatto ricorso all’ammortizzatore sociale la direzione dell’hotel ha operato scelte contraddittorie, continuando a chiedere ad alcuni lavoratori di prestare servizio straordinario nei giorni di maggior affluenza e facendo ricorso al lavoro a chiamata nel fine settimana, senza un accordo sindacale che consentisse quest’ultimo strumento come previsto.

“Inoltre la direzione del Principe non vuole sentire parlare di contratti di solidarietà grazie ai quali si manterrebbero tutti i posti di lavoro seppur con orario ridotto in maniera equa per tutti, ma preferisca comunque licenziare, lasciare a casa lavoratori e lavoratrici altamente qualificati e ai quali in tutti questi anni sono stati chiesti sacrifici immensi.

“L’alternativa proposta? Accettare il licenziamento in favore di una promessa di riassunzione per le prossime tre stagioni estive, con tutto ciò che questo comporterebbe in termini di perdita di diritti e tutele e con le incognite sul futuro di questa struttura.

“Rendiamo noto infine che recentemente una lavoratrice ha vinto una causa contro il Principe di Piemonte per un licenziamento anomalo, per cui gli svarioni di questa gestione sembrano proprio non destinati a finire. Sono inoltre partite altre cause da parte di personale licenziato che operava in tale albergo per licenziamenti. Pertanto è evidente che l’unica cosa che luccica in quell’albergo siano i cristalli, e che chi lo gestisce da anni ne sia responsabile.

“La sensazione è che si voglia gestire il Principe come una bettola, con lavoratori stagionali ed a chiamata, e poi ci si domandi perché con i prezzi che ha va male, o si osi dispensare lezioni di turismo o parlare di qualità. Pertanto se il Principe intende proseguire sulla strada annunciata dei licenziamenti, la Filcams-Cgil si riserva di fare azioni di mobilitazione nell’albergo e iniziative sindacali fuori dall’albergo nel periodo del Carnevale.

“Nel frattempo non si esclude di chiedere alle altre autorità, dal commissario alla Provincia alla Direzione Territoriale del Lavoro, di convocare le parti per dirimere la vertenza. I ragionamenti sulle politiche turistiche appaiono pertanto in parte anche condivisibili, ma speriamo che siano sostenuti da soggetti più credibili.”

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