(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

VIAREGGIO. Il bozzetto originale risale alla fine degli anni Ottanta, eppure quel vecchio progetto di Giovanni “Menghino” Lazzarini sembra più che mai attuale: cinque arpie dal volto celato, simbolo dei poteri forti, manovrano a proprio piacimento i politici del momento, alla stregua di vere e proprie marionette. A dieci anni dalla scomparsa del carrista più graffiante nella storia del Carnevale, i fratelli Luigi e Uberto Bonetti tirano fuori dal cassetto “Potere in maschera“, satira senza peli sulla lingua dai colori vivaci e con una coreografia studiata nei dettagli.

Di comune accordo con i figli di “Menghino”, i due Bonetti hanno deciso di rendere omaggio al compianto artista con una costruzione che esemplifica tutta la sua maestria, sia sul piano dell’architettura del carro, sia sull’aspetto dei contenuti. Lo spettacolo, insomma, sembra assicurato.

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Interviste di: Simone Pierotti

Riprese e montaggio di: Marco Pomella

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