VIAREGGIO. A pochi giorni ormai dalle elezioni politiche nazionali il direttore di Confcommercio Rodolfo Pasquini intende lanciare un appello al governo che verrà, affinché prenda subito in considerazione la revisione della Tares, la nuova tassa sui rifiuti che, introdotta lo scorso 1 gennaio, sta delineando aumenti, rispetto alle ‘vecchie’ Tarsu e Tia, con percentuali in certi casi oltre il 500 per cento rispetto a prima.

“Come andiamo ripetendo da tempo, servono incentivi per il rilancio delle imprese e dell’economia”, afferma Pasquini. “Ogni giorno, invece, da chi ci governa continuano ad arrivare risposte di segno completamente opposto. La Tares, se applicata così come è strutturata adesso, avrà ripercussioni devastanti per i pubblici esercizi. Alcuni esempi, per render meglio l’idea.

“Nei Comuni fino a cinquemila abitanti i bar, i caffè o le pasticcerie di 100 metri quadrati di superficie, avevano una spesa annua di 149.50 euro, totale di un tributo annuo di 130 euro e di 19.50 euro di imposte. Con il nuovo regime tariffario, la quota fissa sarà di 243 euro, cui andranno sommati 478 euro di quota variabile, 108.15 euro di imposte e 30 euro di Qs, per un totale di 859.15 euro. Rendiamoci bene conto: da 149 a 859 euro.

“Nei Comuni sopra i cinquemila abitanti, invece, per locali delle medesime dimensioni si passerà da 307.05 a 1316.85 euro. Un altro esempio? Ristoranti, trattorie e pizzerie con superficie di 200 metri quadrati, pagavano sino ad oggi, nei Comuni sotto i cinquemila abitanti una cifra pari a 455.40 euro annui, che passeranno a 2136.90 euro. Nei Comuni sopra i cinquemila abitanti, invece, si passerà da 614.10 a 3240.90 euro.

“La Tares rischia di diventare una vera mannaia per tutte le attività commerciali e turistiche, specialmente su quelle che hanno grandi superfici, se non verranno applicate alcune riduzioni previste dalla norma istitutiva medesima.

“Dopo aver sottoposto ai nostri esperti i contenuti della legge, si ritiene di dover manifestare la massima preoccupazione di Confcommercio Lucca riguardo al rischio di aumenti insostenibili per le aziende.”

Per verificare nel dettaglio l’andamento delle maggiorazioni tariffarie a cui si troveranno di fronte le aziende, Confcommercio ha effettuato una precisa analisi dei dati regionali, comparando le tariffe medie effettive applicate dai vari Comuni che adottano la Tarsu e quelle che dovrebbero risultare con l’introduzione della Tares, complice la voce relativa alla componente servizi.

La variazione comporterà aumenti annui, oltre a quelli già indicati per bar e ristoranti, del 120% per campeggi e distributori carburanti; del 110% per edicole, farmacie, tabacchi; del 250% per supermercati, panetterie, macellerie e generi alimentari; del 630% per ortofrutta, pescherie e fiorai, del 55% per abbigliamento, calzature e librerie; del 430% per discoteche e night club.

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