VIAREGGIO Dal 4 al 8 marzo  gli uomini al comando del Capitano di Fregata Pasquale Vitiello sono stati impegnati nell’operazione complessa di controllo alla filiera della pesca denominata “Aragosta”.

L’operazione, a livello regionale, è stata coordinata e condotta dalla Direzione Marittima di Livorno sotto la supervisione del Capitano di Vascello Arturo Faraone neo insediato. La Capitaneria di Porto di Viareggio ha  impiegato  20 militari  che  hanno effettuato  controlli in mare, con l’utilizzo di una motovedetta, e a terra,  in città e nell’entroterra delle  province di Lucca e Pistoia.

I controlli in mare sono stati rivolti alla  sicurezza  degli equipaggi sui luoghi di lavoro e alla tutela delle risorse biologiche con particolare riferimento al rispetto delle distanze minime di pesca dalla costa da parte dei motopesca a strascico, mentre a terra, i controlli hanno riguardato la verifica della regolarità dei prodotti ittici immessi sul mercato o utilizzati nella preparazione delle pietanze da parte dei ristoratori, il tutto al fine di  tutelare il consumatore finale.

In particolare, in mare,  sono state 49 le unità  da pesca ispezionate  e accertate solo n. 5 infrazioni  per un importo complessivo di circa 1.200 euro. Due infrazioni hanno riguardato la mancata annotazione sui  documenti di navigazione del  personale marittimo imbarcato e le altre tre  per aver omesso  di  rinnovare i documenti di bordo  nei tempi previsti. Nessun illecito è stato riscontrato nella fascia di mare distante 3 miglia dalla costa per pesca a strascico in zona non consentita. Ciò anche alla prevenzione posta in essere con le unità navali durante tutto l’anno a testimonianza della grande attenzione che la Guardia Costiera di Viareggio pone nei confronti della pesca a strascico che, se non compiuta correttamente, può provocare gravi danni all’ecosistema marino.

Per quanto riguarda i controlli a terra, invece, sono state eseguite 32 ispezioni tra grande distribuzione, pescherie, mercato ittico e ambulanti. In questo caso i verbali amministrativi sono stati cinque per un totale di  8.000 euro,  in particolare si è proceduto al sequestro di 2 chili di prodotti ittici scaduti. Gli illeciti contestati hanno riguardato  la vendita di prodotti oltre la data di scadenza o esposti alla vendita senza l’indicazione delle informazione obbligatorie al consumatore quali: nome del pesce, zona di pesca,  metodo di produzione pescato/allevato, fresco/congelato.

Sono stati controllati anche 26 ristoranti.  Elevati n. 7 verbali amministrativi per un totale di  11.000 euro e n. 2  denunce all’Autorità giudiziaria per frode in commercio.  In particolare, in due ristoranti lucchesi, finiva sul piatto del pesce congelato che veniva spacciato per fresco. Per quanto riguarda i 7 verbali amministrativi si è accertata la mancanza di documenti di rintracciabilità o la mancata esecuzione della corretta procedura per la conservazione del pesce. Nello specifico  n. 2 sequestri amministrativi sono stati effettuati per la detenzione di anime di Telline congelate per un totale di circa 5 kg., sicuramente frutto della pesca illegale.

E’ da sottolineare però che l’attività preventiva di controllo effettuata nei mesi precedenti all’operazione ha dato i propri frutti. Infatti, alcuni esercizi commerciali che erano già stati sanzionati per tali violazioni ora si sono regolarizzati  e rispettano  le disposizioni per garantire un prodotto  sano al consumatore.

Per concludere, quindi, questi i numeri finali dell’operazione  “ARAGOSTA”: 107  le ispezioni, 19 i verbali per un ammontare di quasi 22.000 euro e 70  chili di pesce sequestrato, 2 gli esercizi commerciali deferiti alla Autorità giudiziaria.

 

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