CAMAIORE. Dopo le proteste di alcuni rappresentanti dei comitati ambientalisti di Camaiore interviene Luca Coluccini, portavoce del Comitato Pedona Ambiente e Salute, a fare chiarezza sull’accaduto e a dare la sua versione dei fatti.

“Dopo quanto ho letto relativamente alla riunione sui Tralicci di Pedona – scrive  – ritengo doveroso, sia come rappresentante del Comitato Pedona Ambiente e Salute, sia come appartenente al gruppo Co.S.Mo, precisare quello che secondo me è stato lo svolgersi degli eventi e che, a mio giudizio, non comprende nessuna “cacciata” dagli uffici e chiusura alla partecipazione, ma una ragionevole e concordata suddivisione delle riunione in 2 parti, riunione che rischiava di non tenersi e quindi prolungare ancora l’attesa sistemazione delle azioni pendenti nei confronti di varie irregolarità riscontrate presso i tralicci di Pedona”.

“In origine l’incontro è stato richiesto da Arpat e avrebbero dovuto partecipare gli uffici competenti del Comune/i, ASL, e il Ministero delle Telecomunicazioni oggi Ministero delle Sviluppo Economico. Sempre nell’ottica della partecipazione l’Assessorato all’Ambiente aveva esteso l’invito anche a soli 2 rappresentanti di Co.S.Mo, coordinamento nato proprio per consentire una gestione partecipata dei cittadini sui problemi ambientali e non solo. In realtà alla riunione, oltre agli invitati, si sono presentati anche alcuni dei gestori degli impianti argomento della seduta”.

“A quel punto – racconta Coluccini –  anche alcuni altri cittadini, che si erano presentati con lo scopo di esporre alcuni cartelli con le loro rimostranze, si sono sentiti in diritto di partecipare. Non si può certamente parlare di esclusione alla partecipazione in quanto si è arrivati perfino a cambiare la sede dell’incontro al fine di consentire a tutti di parteciparvi comodamente seduti e così dagli uffici dell’assessorato all’ambiente la riunione si è spostata alla ben più capiente sala Bianchi. A questo punto ARPAT, immagino a causa delle presenza dei gestori e dei cittadini di Pedona, ha richiesto di riportare la riunione prettamente sul piano prettamente tecnico e non su quello di assemblea pubblica, temendo forse di vanificare l’incontro a causa di possibili accese discussioni fra i vari soggetti presenti e non invitati formalmente”.

“È a questo punto che, per esser certi di consentire il corretto svolgersi della riunione, in accordo anche con i rappresentanti di Co.S.Mo ufficialmente invitati, si è scelto di suddividere la riunione in due parti: una tecnica per decidere il da farsi circa le situazioni pendenti ed una seconda parte aperta a tutti e in cui tutti si sarebbero potuti confrontare con i vari soggetti istituzionali presenti. Così è stato! Rientrati alla fine della prima parte comitati, cittadini e gestori e hanno potuto porre liberamente le loro questioni ad Arpat, Ministero e Ufficio Ambiente del comune di Camaiore. Avevano invece lasciato l’aula i rappresentanti del SUAP e dell’ufficio edilizia privata di Camaiore e i rappresentanti del comune di Massarosa e dell’ASL”.

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