VIAREGGIO. Oggi pomeriggio se lo sono domandato in tanti, all’interno del mondo del Carnevale: “E stasera che si fa?”. La voglia di replicare a distanza di ventiquattro ore il Gran Galà dei fratelli Cinquini, effettivamente, non mancava: la festa organizzata dai due carristi alla discoteca Seven Apples a Marina di Pietrasanta è stata bagnata dalla pioggia incessante scesa nella serata di sabato 23 marzo, ma soprattutto da un grande successo.
Tantissime sono state le maschere del carro di prima categoria “La guerra dei poveri” che si sono date nuovamente appuntamento tre settimane dopo la fine dei corsi mascherati. Una notte di Carnevale tra abiti da sera, tacchi a spillo, smoking e papillon, con tanto di tappeto rosso ad accogliere i partecipanti alla festa. Per un momento è sembrato che la nota discoteca di Focette fosse diventata lo scenario di un rinomato Festival del Cinema o dei premi Oscar.
E, a proposito di premi, nel corso della serata è stato consegnato a Stefano e Umberto Cinquini il Premio Riporter, assegnato dall’omonimo blog satirico gestito da alcuni giovani carnevalari – Leonardo Dati, collaboratore dei due fratelli nell’hangar della Cittadella, e i figli d’arte Luca Bonuccelli e Simone Casani. Poi, il via alle danze in compagnia del dj Andrea Paci che ha alternato i successi musicali del momento a canzoni di Carnevale, tra cui il brano ufficiale del carro dei fratelli Cinquini e il tormentone “Ecco il pollaio”.
Al Gran Galà hanno partecipato numerosi volti noti del Carnevale, come il presidente della Fondazione Carnevale Alessandro Santini, lo speaker dei corsi mascherati Daniele Maffei, Alessandro Servetto e Susy Cinquini – alias Burlamacco e Ondina. Da segnalare, poi, alcuni figuranti della costruzione di Massimo Breschi che, una volta terminata la festa alla Cittadella, si sono uniti alle celebrazioni indossando il costume del loro carro.
Una festa particolarmente riuscita, quella organizzata dai fratelli Cinquini, che ha fatto passare in secondo piano la delusione per il quinto posto in classifica. E non osiamo immaginare cosa sarebbe successo se fossero arrivati molto più in alto…
