CAMAIORE. Per tanti anni è stato punto di riferimento, e non solo del partito, per Lido e Camaiore. E dopo 18 anni di militanza attiva, tre mandati in consiglio comunale, Jan Vecoli abbandona Rifondazione Comunista.

“Alla fine è successo. Lascio Rifondazione Comunista, il Partito nel quale ho militato 18 anni, per il quale sono stato consigliere comunale e capogruppo nel comune di Camaiore per 14 anni, nel quale mi sono formato, sono cresciuto ed ho speso metà della mia vita”.

Lo scrive lo stesso Vecoli, dando notizia tramite facebook e twitter ad amici e compagni della sua scelta.  Qualche tempo fa i dissidi con la Rc di Camaiore, per cui Vecoli si iscrisse al Caracol viareggino. Oggi la rottura, forse definitiva. “Lascio Rifondazione perché il Partito che conoscevo non esiste più. Dilaniato da guerre interne, con una credibilità bassissima, con conflitti di posizione e interessi personali che la fanno da padrone, con un seguito tra la gente che ormai è finito a causa delle incoerenze, del dire cose poi farne altre, di gettarsi in progetti politici senza capo né coda, volti solo a mantenere i posti di una classe dirigente mediocre che sembra essere terrorizzata dal cambiamento, dall’apertura all esterno. La mozione congressuale del congresso di Chianciano diceva, riprendendo la famosa frase di Majakovskij,  “esci partito dalle tue stanze, torna amico dei ragazzi di strada”.

“Invece il partito si è chiuso sempre più in sé stesso, autoreferenziale al massimo,riproducendo schemi, anche comunicativi, propri degli anni 50 e 60 del secolo scorso. Il partito è in mano principalmente a dei burocrati stalinisti che almeno a livello locale e regionale bloccano sistematicamente ogni operazione di rinnovamento, ti ostacolano, usano mezzucci per evitare il confronto, per far esprimere gli iscritti. A questo giochino insopportabile non sono più disposto a parteciparvi. In questo teatrino dove i dirigenti di un partito sulla via del tramonto si atteggiano a grandi politici e vanno in giro tronfi perdendo completamente di vista la realtà della nostra gente non mi interessa più starci”.

“Rifondazione, la Rifondazione di Genova e aperta ai movimenti , quella che discuteva e si confrontava ma che aveva un obiettivo comune è sparita, finita. Spero che ora si apra una stagione diversa, molti in questi giorni in tutta Italia stanno facendo la mia stessa scelta, è il momento di riflettere e anche di sotterrare le asce di guerra che per troppo tempo ci siamo dovuti portare appresso, di concentrarsi sugli obiettivi. Fare politica significa questo, non stare a fare guerre interne ed infinite che vengono gestite malissimo dalle dirigenze che sono schierate e mai super partes. Un esempio lampante lo abbiamo in Versilia,esempio chiaro per chi ha seguito gli ultimi sviluppi”.

“Lascio Rifondazione dunque – aggiunge Jan Vecoli –  so che sulla mia strada ritroverò molti compagni validi, gente pronta come me a mettersi sempre in discussione e con la quale voglio continuare a far politica, perché lascio un partito ma non smetto di certo oggi il mio impegno. Tante idee e tante energie troveremo di nuovo per migliorare la nostra malconcia società. Se saremo bravi riusciremo a ritrovare un consenso tra la gente che ci permetta di lavorare all’ obiettivo di un cambiamento del mondo in cui viviamo.Tutto questo tenterò – tenteremo – di farlo dal basso, attraverso la partecipazione, il voto, l’assemblea, il confronto. Come piace a me, come non piace a lorsignori convinti di aver la verità pronta, convinti di non doversi mai mettere in discussione. Grazie comunque vecchio Partito mio. Ho imparato molte cose. Non le dimenticherò”.

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