VIAREGGIO. “Siamo rimasti stupiti dalle affermazioni del consigliere regionale Paolo Marcheschi fatte sulla stampa il giorno lunedì 8 aprile, riguardo al ruolo di Fratelli d’Italia in merito alle elezioni amministrative di Viareggio e alla richiesta di un’eventuale candidatura dell’ex sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni.” Lo scrivono, in una nota, l’onorevole Achille Totaro, i membri del comitato promotore regionale toscano di Fratelli d’Italia Francesco Torselli e Guido Sensi e quelli del comitato promotore provinciale di Lucca e Versilia Luca Pedretti, Marco Guerrieri, Franco Paiuzza e Ilaria Bertozzi.

“Innanzitutto è stata fatta una conferenza stampa con l’onorevole Achille Totaro il 28 marzo scorso, nella quale è stato chiaramente detto che Fratelli d’Italia avrebbe valutato che cosa fare alle amministrative viareggine. Nello stesso giorno, da parte del direttivo regionale e su indicazione di Totaro e di Francesco Torselli che ha lo stesso identico ruolo di Marcheschi – quindi, per corretto modus operandi interno al partito, Marcheschi non può parlare a nome di niente e di nessuno, previa consultazione con gli altri promotori regionali, che della vicenda non sanno niente -, è stato deciso di affiancare Massimo Pellegrini come responsabile di gestire e valutare la situazione sul territorio a chi era già presente nel Comune, ovvero Riccardo Zucconi, che era stato un candidato alle politiche di Febbraio.

“Questo è stato fatto perché Fratelli d’Italia è nato per superare il Pdl e dare alle persone di centrodestra un partito credibile e innovativo in cui credere, che punti ai giovani e alle facce nuove. Vorremmo dire per questo a Marcheschi che noi non siamo un partito che fa gli annunci autoreferenziali sui giornali ma che al contrario, a Viareggio, è stato stabilito che sono i due referenti comunali che ci devono dare le indicazioni da seguire. Se dobbiamo dare una valutazione oggettiva, la creazione di una lista deve partire attraverso un coinvolgimento delle persone e dei cittadini, con un minimo di programma, quanto ovviamente attraverso poi lo strumento delle primarie.

“Da tutto questo si capisce quanto questa impostazione sia differente rispetto a quella del partito, impostazione che di certo non si può colmare con due gazebi fatti in fretta e furia a margine dell’inizio della vera e propria campagna elettorale.

“Riguardo a Mallegni, vorremmo innanzitutto dire che è male informato riguardo a Fratelli d’Italia, in quanto il signor Marcheschi non è assolutamente il coordinatore regionale del partito ma fa solo parte dei cinque del comitato promotore regionale e che, con tutto il rispetto dovuto alla persona, è ovvio e chiaro che prima di appoggiare a spada tratta eventuali candidature esterne al partito – non ci risulta, infatti, che Massimo Mallegni faccia parte del partito – Fratelli d’Italia deve partire dal confronto e capire se al suo interno ha un candidato credibile, poi da lì valutare le posizioni esterne, partendo prima di tutto da una posizione programmatica.

“Riguardo sempre alle amministrative di Viareggio una valutazione ci è giunta, come richiesto, da uno dei due responsabili per le amministrative in loco, ovvero Massimo Pellegrini: questi ci ha detto che nessun candidato, ad oggi, parla in un senso progettuale positivo di quella città, perché si sente solo della critica. Noi crediamo che agli italiani prima di tutto, e ai viareggini in questo particolare caso, occorra ridare fiducia: per questo non vediamo nel panorama politico, ad oggi, in città una proposta programmatica che vada in tal senso.

“Fratelli d’Italia è nato per cambiare la politica nel centrodestra ma soprattutto per rispondere ai problemi reali delle famiglie: per fare questo non basta un mese e mezzo di campagna elettorale per le amministrative. Noi vorremmo sentir parlar bene e della propria città e questo significa essere concreti ed avere politiche di ricostruzione serie e ponderate, cosa che noi ci impegnamo a fare da ora in poi senza se e senza ma.

“Se Fratelli d’Italia deciderà poi al suo interno di concorrere in qualche forma alle elezioni amministrative di Viareggio lo farà tramite l’assemblea del partito che dovrà produrre eventuali candidati seri dalle primarie, quanto un minimo di programma da poter fattivamente realizzare, non certo tramite uscite sui giornali che lasciano il tempo che trovano.

“Chiudiamo dicendo che il nostro pensiero è quello che il commissario non doveva consentire di far fare queste amministrative a Viareggio: da come stanno le cose è probabile che il nuovo sindaco, per sistemare le cose, dovrà essere un magnate o vincere al Superenalotto.”

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