CAMAIORE. Nel match salvezza contro Ravenna, il capitano dell’Upc Bernieri ha messo a segno ben 12 punti di cui 4 ace e proprio il centrale biancoblu è tra quelli che ci hanno sempre creduto.
Cosa è scattato nella tua testa dopo l’ultimo punto di Amore?
“Ho pensato che dopo una stagione così tribolata siamo riusciti a salvarci. Dopo tutti i problemi che ci sono stati è questo un risultato sperato e voluto da tutti, da chi ci ha sempre creduto, dal presidente ai ragazzi che asciugavano il campo”.
Dopo l’addio di Batte la squadra ha vinto cinque gare su sei cosa è cambiato?
“Forse questa è la dimostrazione di come è fatto questo sport: a volte è più importante avere un gruppo unito e motivato che un fuoriclasse. Con Alex c’era solo lui che tirava avanti la ‘baracca’, dopo ci siamo rimboccati le maniche ed ognuno di noi ha fatto il suo”.
In avvio di gara c’era molta tensione, concordi?
“Era la classica gara da dentro o fuori, anche se manca sempre una giornata, andare a Sassuolo ed essere obbligati a fare punti sarebbe stato difficile. La tensione quindi c’era ma c’era anche la consapevolezza che eravamo a un passo dall’impresa e non potevamo certo mollare”.
Ravenna si è presentata in sette, ma di certo non ha regalato niente.
“Sì, è vero, sono venuti in sette, ma hanno fatto la loro gara come dimostrano i 20 punti messi a terra dal loro opposto”.
A fine gara si sa, in questi casi si festeggia. Cosa è successo nello spogliatoio?
“È successo di tutto, dalla classica boccia di spumante addosso a tutti, ad Eugenio che fa la doccia con scarpe e ginocchiere, allo spumante ovunque. Alla fine sembrava di essere in una distilleria piuttosto che in uno spogliatoio”.
Sabato si chiude a Sassuolo, con quale spirito?
“Con il giusto spirito, credo ci sarà spazio per chi ha giocato meno. Faremo la nostra partita senza problemi e senza niente da perdere”.
