VIAREGGIO. Proviene dall’impianto de La Morina l’odore persistente avvertito nelle zone periferiche di Viareggio nella giornata di ieri lunedì 29 aprile: è quanto riportato nel verbale redatto oggi a seguito del sopralluogo agli impianti de La Morina e della Salov effettuato dalla Polizia Municipale e dai tecnici dell’Ufficio Ambiente del Comune.

Il cattivo odore – si legge nel verbale – è dovuto, come al solito, al ribaltamento dei cumuli, alla concomitanza del clima caldo umido e al vento di terra. Visto che il ribaltamento è costante, risulta necessario verificare il rispetto delle norme urbanistiche ed edilizie.

La Morina, come sottolineato nell’articolo 29 del Piano di Gestione del Parco, rientra nell’Ambito Unitario di Intervento (Aui) 4 del Piano di Gestione del padule settentrionale e del lago di Massaciuccoli che prevede un recupero complessivo dell’area con sistemazione paesaggistica.

Nella zona è prevista la realizzazione di un centro termale basato sull’uso terapeutico delle risorse locali e, in particolare, della torba.

In giornata arriva anche una nota dalla Provincia di Lucca: “Un progetto innovativo per il monitoraggio ambientale, protrattosi per 20 giorni e che ha portato a risultati ben chiari.: l’esperienza dei nasi elettronici, è tutt’altro che oscura, così come invece riportato nell’edizione odierna della cronaca di Viareggio da un quotidiano locale.”
Così la vicepresidente della Provincia e assessore all’ambiente Maura Cavallaro interviene sulla questione dei cattivi odori a Viareggio e sulla recrudescenza del fenomeno in questi giorni.

La Provincia precisa che il monitoraggio ambientale condotto nel 2011 con l’installazione dei cosiddetti ‘nasi elettronici’, in accordo con il Comune di Viareggio, ha permesso di arrivare a conclusioni specifiche, così come del resto la stessa Provincia aveva comunicato nel 2011 e, in parte, ricordato lo scorso 11 dicembre agli organi di informazione in occasione di un ritorno del fenomeno delle maleodoranze.

“I nostri tecnici, in relazione alle suddette indagini sull’attività dei tre impianti individuati come potenziali responsabili dei cattivi odori in alcune zone di Viareggio e Massarosa: Pioppogatto, Salov e Sea Risorse, ossia quelli autorizzati da Palazzo Ducale, hanno appurato che non sono emerse situazioni rilevanti tali da rendere necessari interventi sulle aziende”, prosegue Cavallaro. “E già queste conclusioni fanno capire che l’analisi sull’esposizione olfattiva ha avuto sempre la massima trasparenza ed ha prodotto dei risultati.”

“Sul ritorno dei cattivi odori nella zona del Varignano in questi giorni abbiamo subito inviato i nostri tecnici per un sopralluogo. E da quanto ci hanno riferito si evince che le maleodoranze dipendono in gran parte dalle condizioni atmosferiche del periodo con gli sbalzi di temperatura e un alto tasso di umidità che contribuisce a percepire con maggiore evidenza i cattivi odori, nonché dalle difficoltà create dal maltempo nell’allontanamento dei prodotti dell’impianto della Morina, oltre ad altre cause di odori diffusi presenti nell’aria.”

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