VIAREGGIO. Torna “ll Cinema e oltre”. Lunedì 6 maggio alle 21 al Cinema Eden “Sinister” di Scott Derrickson con: Ethan Hawke, Juliet Rylance, Fred Dalton Thompson, James Ransone, Clare Foley, Michael Hall D’Addario, Victoria Leigh, Ethan Haberfield.

Uno scrittore horror in crisi d’identificazione: la sindrome di Stephen King colpisce ancora, ma il mercato non sembra affatto saturo. Sinister diretto da uno specialista in esorcismi filmici, si sta accreditando alla grande presso il folto pubblico (già ottanta milioni di dollari d’incasso nel mondo) degli adepti; di fatto, comunque, la sua qualità è determinata dalla capacità di terrorizzare anche l’incauto spintosi in sala senza essere iscritto a uno dei club più antichi della storia del cinema. Interpretato da un attore di serie A come Hawke, il protagonista ha appena traslocato, in una casa poco tempo prima insanguinata da un agghiacciante massacro. Rovistando la soffitta, mette le mani su una serie di bobine in super8 sulle quali è registrato l’accaduto e si può persino intravedere l’Entità che ne è stata, l’abominevole playmaker. Detto questo, vale la premessa: la prova del budino sta nell’assaggio, ragione per cui non è consigliabile vedere Sinister se si è soli in casa e si percepiscono fruscii nelle adiacenti stanze buie.

Martedì 7 Maggio alle 21 al cinema Politeama è invece il turno di “La città ideale” di Luigi Lo Cascio con Luigi Lo Cascio, Catrinel Marlon, Luigi Maria Burruano, Massimo Foschi, Alfonso Santagata, Aida Burruano, Roberto Herlitzka, Manuel Zicarelli.  Italia 2012 – Durata 105 min.

La città ideale ha il pregio di partire e procedere in modo coinvolgente. E incuriosisce, con la sua costruzione non banale di un’atmosfera kafkiana. L’attore Luigi Lo Cascio (anche benvenuto autore, qui, della sua opera prima) è un architetto siciliano trasferito con entusiasmo a Siena, città ideale per la sua sensibilità d’inflessibile ecologista. Una serie di circostanze lo infila incolpevole (ma troppo incerto, proprio perché non attrezzato a difendersi) in un paradossale tunnel giudiziario, stretto tra le arti sofisticate e indifferenti alla sua idea oggettiva di verità del giudice Alfonso Santagata e degli avvocati Massimo Foschi e Luigi Maria Burruano. Il primo e più riuscito livello è quello del racconto surreale. Il secondo e il terzo, più ideologici, sono: uno, quello dell’attrito tra un mondo ideale che non può esistere perché disumano e una dialettica tra ordine e disordine relativi che invece sono la vita vera. L’altro, quello del dubbio nei confronti di una giustizia persecutoria.

Costo del biglietto: € 6,00 (Proiezione unica).

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