La locomotiva, Viareggio
(foto Roberto Paglianti)

CAMAIORE. Nuovo appuntamento con A Spasso con Galatea, grazie a Stefania e Tessa del blog Galatea Versilia. Stavolta ci raccontano di quando da Viareggio a Camaiore si andava in treno.

 Più di un secolo fa venne realizzata la linea ferroviaria Camaiore-Viareggio. La locomotiva era a vapore e le carrozze erano chiuse per evitare che i viaggiatori respirassero il fumo nero emesso dal treno. Per il suo aspetto squadrato la locomotiva prese il nome di “macinino” e per il fumo che emanava fu soprannominata “caffettiera”.Trasportava operai, manovali, commercianti e le donne a servizio di alberghi e villeggianti.

La necessità di collegare Camaiore ai tratti ferroviari esistenti iniziò qualche anno prima dell’unità nazionale: nel 1860 si pensò di includere la cittadina e la Val Freddana nel tratto Pisa-Genova, ma venne preferito il percorso più vicino alla costa e nel 1861 il Ministero incaricò il cavalier Eugenio Pelosi di effettuare i rilievi per la tratta Pietrasanta-Camaiore-Lucca.

 L’opera purtroppo non venne eseguita: lo Stato, in grave crisi finanziaria e impegnato a costruire le grandi arterie, non riteneva di fondamentale importanza quel tratto ferroviario. Successivamente non mancarono altre proposte: nel 1874 si pensò alla tratta Lucca-Nozzano-Viareggio, nel 1879 alla Lucca-Viareggio con la diramazione per Camaiore e nel 1886 si progettò di includere la cittadina nel tratto Pisa-Genova. Ogni richiesta rimase inascoltata: gli elevati costi di realizzazione, la presenza di alcuni corsi d’acqua e la burocrazia italiana non favorirono l’impresa.

 Finalmente nel 1899 il Comune di Viareggio stipulò una convenzione con la Società Massagli, Malfatti e Berrettini di Lucca e la tranvia venne realizzata dall’impresa Guadagni e Loni di Lucca in quindici mesi.

 L’arrivo del trenino mutò l’aspetto di Camaiore: Porta Genovese (a nord di via Vittorio Emanuele) venne abbattuta per realizzare la stazione del tram e alcuni tratti delle mura urbane vennero demoliti.

 La tranvia a vapore Camaiore-Viareggio venne inaugurata l’8 agosto del 1900 con tanto di benedizione del Monsignor Michelangelo Maffei, priore della città. Quel giorno l’intera Nazione era in lutto per la morte del re e il passaggio del feretro di Umberto I dalla stazione di Viareggio comportò sobri festeggiamenti.

La linea tranviaria Camaiore-Viareggio era lunga 10,116 km, iniziava dalla Porta Nuova (oggi piazza XXIX Maggio) dove vi era la stazione in legno con le sale d’aspetto di prima e seconda classe, la rimessa delle vetture, il magazzino e l’officina. Fermava a Fabbrica, Ponte di Sasso, Cateratte e Casello Via Emilia e il capolinea coincideva con l’attuale Viareggio-Scalo.

 Il tariffario prevedeva da Camaiore a Viareggio 60 centesimi in prima classe e 40 in seconda e per risparmiare molti lavoratori si recavano a lavoro a piedi utilizzando la tranvia solo per il ritorno. Le corse erano sei: d’estate e per le feste i viaggi venivano intensificati. Il rifornimento di acqua e carbone avveniva al capolinea di Viareggio, mentre quello di legna combustibile a Camaiore e l’intero percorso veniva compiuto in 34 minuti.

L’intenso utilizzo e la scarsa manutenzione deteriorarono le rotaie: pensate che nel 1919 la velocità massima venne ridotta a 13 km orari e per raggiungere i due capolinea si impiegava poco meno di un’ora. I binari venivano cosparsi di sabbia per non far slittare il trenino e spesso nei tratti in salita i passeggeri dovevano scendere per spingere.

Nel 1920 si iniziarono le operazioni per rendere la linea elettrica e nel 1936 venne inaugurata la nuova stazione di Viareggio, declassando la vecchia a scalo merci.

Il 30 maggio del 1938 su richiesta dei Comuni di Camaiore e di Viareggio si autorizzò la sostituzione della tranvia con un servizio automobilistico, portando così il trenino alla sua scomparsa.

STEFANIA NERI

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