VIAREGGIO. “Il Movimento 5 Stelle di Viareggio si esprime con fermezza e determinazione e dice no alla distribuzione privatistica delle concessioni affidate al Polo Nautico. La concessione unica degli spazi gestita da un soggetto plurale è l’unico strumento in grado di garantire l’occupazione in Darsena e offrire alle imprese del settore della nautica una sponda per la ripresa del comparto. Far finta di dimenticare questa indiscutibile verità è segno di inaccettabile ipocrisia.” Lo scrive il Movimento stesso in una nota.

“L’assegnazione dei capannoni alle imprese, in cambio del pagamento pro-quota del mutuo che fa capo al Polo, è stato infatti pensato quale strumento per mettere in comune la risorsa ‘territorio’ e gli sbocchi a mare, beni della collettività.

“Il Movimento 5 Stelle ritiene che, semmai, una seria politica sui beni comuni deve agire per rintuzzare con forza lo spirito privatistico che è emerso in questi anni per iniziativa di alcuni gruppi ed imprese. Azione resa possibile per i tentennamenti del centro sinistra e per la tolleranza del centro destra che hanno guidato la città nel’ultimo decennio. La tolleranza e peggio ancora la complicità della politica locale è da sconfiggere nell’interesse della città che non potrebbe reggere a questo nuovo scempio senza danni irreparabili per il proprio sistema produttivo.
Solo la crisi della nautica infatti ha frenato le ambizioni e le pretese che alcuni imprenditori avevano messo in campo, sin da subito dopo aver ricevuto l’assegnazione degli spazi, disattendendo volutamente lo spirito che aveva portato ad individuare l’area ex Sec quale bene consortile.

“Chi propone il frazionamento quindi, per il Movimento 5 Stelle, se non complice di queste manovre, dimostra una incredibile mancanza di conoscenza sullo stato reale delle imprese della Darsena. La crisi ha portato molte di loro ad una pesante situazione debitoria nei confronti del sistema bancario, che non si è ancora tradotta in fallimenti esclusivamente per il fatto che gli istituti di credito non possono rivalersi sulle immobilizzazioni delle aziende.

“I capannoni infatti, i primi ad entrare nell’occhio del ciclone per aziende indebitate, sono un patrimonio indisponibile per le società del settore e in quanto proprietà consortile affidata al Polo Nautico, beni pertanto non incamerabili dal sistema creditizio. Se si giungesse al frazionamento, non a caso sollecitato proprio dal sistema bancario locale, molte aziende, patrimonializzato il bene nei loro bilanci, sarebbero nelle mani delle banche che non esiterebbero a rivendicarne la monetizzazione.

“Chi propone il frazionamento dunque è dalla parte esclusiva del sistema bancario e degli interessi privati e speculativi, in quanto la messa all’asta di beni pignorati in garanzia significherebbe poi il loro sicuro acquisto speculativo, a prezzi irrisori e la loro uscita probabile dal settore della nautica da diporto. Nessuno potrebbe impedire infatti una spinta verso usi diversi degli spazi da parte degli acquirenti.

“Infine il fatto che all’orizzonte si intravede un orientamento del mercato verso imbarcazioni di maggiori dimensioni rende evidente che l’ampiezza delle aree e la loro gestione unitaria è l’unica garanzia per evitare che nuove rendite facciano la loro comparsa assieme ai soliti dispetti di natura commerciale tra le imprese.

“Pertanto solo la concessione unitaria di ben 46.000 m2 affidata al Polo può dare le giuste garanzie alle imprese che intendono seguire il mercato e le sue evoluzioni e cimentarsi con una nuova fase di rilancio del sistema produttivo nautico locale.

“Il Movimento 5 Stelle ricorda a chi oggi sposa il frazionamento che ‘dalle frittate non si torna in nessun caso alle uova’ e annuncia che darà battaglia sia in Comune che tra i cittadini, a fianco delle imprese serie e dei lavoratori del settore, contro ogni forma di speculazione finanziaria e immobiliare affinchè non si compia l’ennesimo scempio delle risorse cittadine.”

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