(foto Pomella)
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CAMAIORE. Parafrasando il celebre inno del Popolo della Libertà, si potrebbe sintetizzare l’intervento di Mauro Santini con un “Meno male che Fabio (Pezzini) c’è”.

L’ex assessore Pdl si inserisce nella diatriba tra Sel e la lista Camaiore nel Cuore. “Che il sindaco Del Dotto fosse in palese difficoltà a gestire la sua prima vera crisi di giunta – commenta Santini – è stato evidente fin da subito,sia per la tempistica della sua dichiarazione sia per la sostanza”.

“Ad avvalorare la tesi espressa dall’ormai ex assessore Veronica Cortopassi circa la funzione del definito “Sindaco Ombra” Fabio Pezzini – aggiunge – è stato proprio lui stesso con l’accorato intervento apparso ieri sulla stampa” (si parla della Nazione, ndr).

“Infatti il dott.Fabio Pezzini – dice Mauro Santini – non solo smentisce la funzione che la Cortopassi gli attribuisce, ma contrattacca con argomentazioni che sarebbero giustificate se venissero espresse dal sindaco in persona, in quanto definiscono totalmente improduttivo il lavoro dalla stessa prodotto e si giustifica circa la sua “intrusione” nella gestione della cultura dietro “nessuno ha avanzato proposte…sono stato stimolato dallo stesso coordinatore del PD Alberto Susini”.

“Insomma – ironizza Santni – l’unica mente pensante di questa maggioranza è l’esponente dell’opposizione  Fabio Pezzini che rinfaccia spavaldamente a SEL (che ha condiviso la presa di posizione del suo assessore Cortopassi senza, però, prendere le distanze chiaramente dalla maggioranza rimasta) di non avere manifestato fin dal turno di ballottaggio di non gradire il suo appoggio”.

“E’ abbastanza intuibile la motivazione: la paura di perdere un’occasione storica scodellata su un piatto d’argento da assurdità interne perpetrate ai danni del candidato sindaco del centro-destra Alberto Matteucci, fa 90. In conclusione  Fabio Pezzini è il Fabio Pezzini di sempre, nonostante il passare degli anni: ha visto, intelligentemente, la possibilità di giocare ancora un ruolo sulla scena politica camaiorese, che il centro-destra gli aveva precluso, e ci si è buttato a capofitto”.

“Il sindaco Alessandro Del Dotto e la sua maggioranza, con la loro convinzione di saper gestire la cosa pubblica meglio degli altri, ma soprattutto con la manifesta inesperienza politico-amministrativa, gli hanno offerto terreno facile”.

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