VIAREGGIO. Esattamente venti anni fa, il 12 maggio 1993, Stefano Cuoghi segnava il gol del definitivo 3-1 con cui il Parma batteva l’Anversa a Wembley e conquistava la Coppa delle Coppe, miracolo di una squadra che tre anni prima giocava in Serie B. Il 12 maggio 2013 lo stesso Cuoghi firma un’altra impresa, la prima salvezza diretta del Viareggio in Prima Divisione. E il tecnico modenese, di dubbi, non ne ha: “Mi hanno chiamato per andar su a Parma a festeggiare il ventennale. Io gli ho risposto che se fossimo andati ai playout non ci sarei andato perché sarei stato nervoso, e che se ci fossimo salvati sarei rimasto qua: quella di oggi è la vera vittoria da festeggiare, non si vive di ricordi.”
E proprio la salvezza conquistata al termine del 2-0 contro il Frosinone, e grazie al contemporaneo successo dell’Andria a Prato, è per Cuoghi “la mia più grande soddisfazione da quando sono nel calcio, sia come giocatore che come allenatore.” Una permanenza in categoria senza passare dai playout “che vale come se avessimo vinto in campionato, impreziosita da una finale di Coppa Italia di Lega Pro che consentirà al Viareggio il prossimo anno di giocare contro le grandi del calcio italiano. Rimarremo nella storia.”
Cuoghi inizia il lungo elenco di persone da ringraziare: “Intanto vi dico che mi sentivo in debito con quei nove tifosi che a Barletta hanno vissuto una brutta giornata di sport assieme a me e ai giocatori. Poi mi viene da aggiungere che, finalmente, una società onesta come il Viareggio è stata premiata e questo è tutto per il presidente Stefano Dinelli: non finirò mai di ringraziarlo per la correttezza, la sensibilità e la forza che ha mostrato.
“Un ringraziamento va anche a tutti quelli con cui ho lavorato in questa stagione travagliata e difficile: magazzinieri, dottori, segretari, lo staff tecnico. E poi, per ultimo, lascio quella banda di matti che sono i miei giocatori: mi hanno fatto invecchiare negli ultimi quattro mesi e forse hanno ancora qualche limite. Ma sono riusciti a risorgere nei momenti difficili ed hanno grandi qualità morali.”
Certo è che, con un po’ più di attenzione, gli sportivi viareggini avrebbero potuto festeggiare la salvezza con qualche settimana di anticipo: “Sicuramente. Però se mi avessero chiesto come avrei voluto chiudere la stagione avrei scelto la partita di oggi: una giornata perfetta. E se essere espulso è il pegno da pagare per vincere, sarei stato lontano dalla panchina dalla prima giornata.”
Già, la panchina: Cuoghi continuerà a sedere su quella bianconera? “Chiedetelo alla società, io sono in scadenza di contratto. Per il momento mi godo la salvezza da solo con la mia famiglia, che mi ha sopportato. Adesso ci rilassiamo.” E, per inciso, anche noi cronisti al seguito del Viareggio.
@GorskiPark
Ascolta l’intervista a Stefano Cuoghi