VIAREGGIO. “In una città come Viareggio a prevalente economia turistica, l’armonia e l’equilibrio tra le diverse componenti economiche dell’offerta al pubblico – commercianti, albergatori, balneari, servizi portuali, attività di assistenza e connesse -, presuppone un impegno quotidiano di conoscenza e di esperienza, che normalmente si riscontra in chi fa commercio con la propria azienda, sviluppando qualità che sono contenute molto spesso nel Dna di ciascuno.” Lo scrive Graziano Giannessi, presidente di Ascom Viareggio, l’associazione dei commercianti.
“Quindi, quando le critiche ad Ascom arrivano da pur qualificati impiegati o funzionari, purtroppo mancano sempre di una visione completa, che non è acquisibile soltanto nelle scuole. Il direttore provinciale di Confcommercio Rodolfo Pasquini, credo per la seconda volta, interviene sul mio operato affermando che il mio impegno per i balneari mi distoglierebbe dalle problematiche del commercio e dei servizi.
“Nel suo scritto, porta come esempio l’interesse per i canoni degli stabilimenti balneari e mi contesta il poco interesse per gli affitti dei nostri commercianti. Ora sono io che contesto Pasquini.
“Intanto risolva i problemi sorti a Lido, in tema di ristorazione, tra balneari e pubblici esercizi: vedrà quanto sono collegate le due categorie. È inoltre evidente, purtroppo, che Pasquini mi legge soltanto quando scrivo dei balneari. Ricordiamo infatti solo alcuni dei nostri ultimi interventi per i commercianti: il tema delle verande e dei lavori di riqualificazione della Passeggiata; l’abbassamento delle tasse e tariffe cittadine, che soffocano le aziende; i problemi di decoro e sicurezza che affliggono numerose parti della città; la continua attenzione all’equilibrio tra commercio ambulante e a posto fisso; Piazza Cavour, con il Piuss fermo e i problemi di armonizzazione delle varie anime del mercato; la Pineta, dove sosteniamo i commercianti aiutandoli nei lavori di riqualificazione delle aree e nella organizzazione di manifestazioni; lo sviluppo delle marine e di Torre del Lago, che sosteniamo partecipando attivamente alle riunioni di concertazione degli eventi.
“Abbiamo fortemente osteggiato il regolamento urbanistico, che nell’attuale stesura prevede la destinazione a commerciale di enormi aree della periferia, probabilmente destinate alla media e grande distribuzione: quello si, accompagnerebbe alla dolce morte centinaia di botteghe della nostra città.
“È anche per questo che incontriamo continuamente i candidati sindaco, ai quali sottoponiamo il pericolo che scelte sbagliate alimentino l’ulteriore chiusura di molte attività. Potremmo proseguire con i parcheggi, con le nostre posizioni sul Carnevale ed altri aspetti, ma forse sarebbe troppo insistere. Diciamo piuttosto che la nostra associazione Ascom Viareggio offre ai propri iscritti, e molto spesso a tutti i commercianti, associati o meno, tutti i servizi utili e indispensabili alle aziende – sindacato, contabilità, patronato, Caf, formazione professionale, agevolazioni bancarie e aperture al credito, contributi a fondo perduto.
“La creazione di Rete Imprese Commercianti Viareggio e Versilia ci consente, unitamente alle Reti degli Albergatori e dei Balneari, di puntare ad un insieme di forze che concorreranno alla tenuta e allo sviluppo dell’economia di Viareggio e della Versilia.
“Non siamo stati noi ad uscire da Confcommercio, ma è stata Lucca a rompere il patto che ci vedeva lavorare in armonia fin dagli anni settanta: è anche semplice la ragione, vista la politica di colonizzazione delle risorse dei territori che Lucca, storicamente, ha sempre perseguito, quando alla guida dell’associazione abbiamo visto scadere la lungimiranza di alcuni rappresentanti.
“Non vogliamo litigare con Confcommercio, ma se gli impiegati e i funzionari vorranno discutere, sarà come invitarci a nozze. Noi, per trascorsi, natura e convinzione, rimarremo sempre Confcommercio e siccome la storia è lunga, vogliamo a vedere come andrà a finire.”
