“Sulle qualità tecniche della squadra non c’erano dubbi. La preoccupazione grossa, semmai, era l’atteggiamento giusto, quello che ci era mancato a Barletta e che invece avevamo mostrato a Latina e contro il Perugia. Non so quanti avrebbero scommesso alla vigilia sulla salvezza diretta: la nostra partita è stata da incorniciare per cattiveria agonistica ed aggressività.”
Con la vittoria sul Frosinone, e la permanenza in Prima Divisione, per il Viareggio “si chiude una stagione storica, ricca di record, con tanto di finale di Coppa Italia di Lega Pro. Per me è stato un buon trampolino verso non si sa dove, al momento.” Non necessariamente lontano da Viareggio: “Io rimarrei qua, ma al momento penso a festeggiare: saranno gli addetti ai lavori a pensare dove mandarmi.
“Ovunque andrò, che sia una squadra importante o una di seconda fascia, lo dovrò al Viareggio e alle persone che mi hanno preso quel famoso 1° agosto e che hanno avuto la pazienza di insegnarmi e farmi crescere come giocatore e anche come uomo.”
@GorskiPark
Ascolta l’intervista a Simone Magnaghi