“VEDEVO LE COLLINE, ORA C’È UN MURO A ROVINARE TUTTO”. PROTESTA A CAMAIORE

(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

CAMAIORE. La vista delle colline oscurata da un palazzo. Le case attorno danneggiate dai lavori.

La segnalazione arriva da Silvana Galli, 84 anni, residente a Camaiore, in borgo Rosi, via San Rocco. Dietro il borgo che risale a secoli fa è stato infatti autorizzato un intervento edilizio: un piano in più per una delle case della zona.

“I guai – racconta Silvana – iniziano 10 anni fa. I vicini partono con alcuni lavori e all’improvviso ci siamo trovati questo piano in più, che ha oscurato la vista delle colline”.

La donna – anche tramite il suo legale  – cerca in tutti i modi di opporsi a quell’intervento edilizio che ai suoi occhi sembra uno scempio. Fa esposti su esposti, denunce, ma i lavori vanno avanti. “Tutto è successo perché quella casa, invece di essere accatastata come le altre nel borgo storico, è considerata villetta anni ’70. Ecco perché hanno permesso questi lavori. Ma non è possibile, non è accettabile”.
La donna viene ricevuta più volte dal sindaco, Bertola prima e Del Dotto ultimamente. Per lei, non è solo una questione di panorama rovinato. Stando alla signora Galli la sua casa e quella di un altro paio di vicini ha subito gravi danni per la gettata di cemento armato che è stata fatta dietro le loro abitazioni. In casa la donna di mostra crepe nel soffitto, nelle pareti, le macchie di umidità dal camino e dal soffitto che sono sorte da quando sono stati fatti quei lavori.

Ultimamente ha incontrato il sindaco Alessandro Del Dotto. “Continuerò la mia battaglia. Non è solo la mia casa a rimetterci: è un pezzo della storia di Camaiore che viene oltraggiata e cancellata”. Quella zona infatti prende il nome di Borgo Rosi non a caso. Lì abitò (e c’è una targa a ricordarlo) Michele Rosi.

Commenta la storia anche lo stesso sindaco Del Dotto. “In gran parte – dice – la questione riguarda una bega tra privati, tra vicini di casa. Ma di sicuro noi controlleremo la parte che ci compete: ossia se tutte le cose sono state fatte in regola. Di questo la signora può star sicura: esiste un fascicolo in Comune che non rimarrà chiuso in un cassetto”.

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