(fotoMania)
(fotoMania)
VIAREGGIO. “In relazione alla richiesta di Libera Viareggio di firmare una Carta di intenti in difesa della legalità, tengo a precisare che le ragioni per le quali io e la lista civica ‘Viareggio tornerà bellissima’ abbiamo deciso di non firmare sono state civilmente e ampiamente spiegate all’assemblea a cui io ho partecipato.” Così scrive la candidata sindaco Rossella Martina (Viareggio tornerà bellissima).

“Aderiamo alla carta di Pisa per una politica etica, aderiamo alla Carta Europea per l’etica degli amministratori, condividiamo in tutto e per tutto i principi che animano Libera a livello nazionale e che sono sostenuti dal presidio viareggino. E ci batteremo sempre per il rispetto della legalità in ogni ambito, contro la corruzione e contro tutte le mafie.

“Diversamente da altri, quindi, la scelta di non firmare non è certo di principio ma solo perché quel preciso documento politico-sindacale propostoci ci è apparso più nocivo che utile volendo costituire tutta una serie di archivi, elenchi, commissioni e tavoli di lavoro che a nostro avviso possono immobilizzare il lavoro della futura giunta. E non è questo ciò di cui ha bisogno Viareggio.

“Abbiamo bisogno di un sindaco e di una giunta di cui fidarci indipendentemente dalle firme pronte a essere vergate con troppa facilità in campagna elettorale pur di raccattare voti. Abbiamo bisogno di un sindaco e di una giunta che credano nei principi e nei valori non perché qualcun altro glielo chiede ma perché essi stessi ci credono e ci mettono la faccia. Abbiamo bisogno di un sindaco e di una giunta che, rifuggendo dai soliti opportunismi della vecchia politica, sappiano responsabilmente dire sì quando è sì e no quando è no.

“Questo è il nostro modo di essere e dunque di proporci ai cittadini. Che porti consensi o che ne faccia perdere, noi siamo per il ragionamento, il confronto e la scelta in coscienza.”

(Visitato 18 volte, 1 visite oggi)

L’ALBERGATRICE BELLOTTI E IL MARESCIALLO LAZZERI NELL’IPOTETICA GIUNTA DI CIMA

LA PROPOSTA DI PAOLO SPADACCINI: “EQUO CANONE PER I FONDI COMMERCIALI”