SERAVEZZA. “Il consiglio comunale di Seravezza ha votato ed approvato il nuovo Piano Finanziario per l’anno 2013 degli interventi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani, che costituisce lo strumento con cui l’ente definisce la strategia di gestione dei rifiuti urbani, e da cui poi discenderà la determinazione delle tariffe Tares.” Lo rendono noto il sindaco Ettore Neri e la presidente del consiglio comunale Mara Tarabella.

“Come ormai è noto l’articolo 14 del dl 201/2011 prevede dal 2013 l’entrata in vigore della Tares – tributo comunale sui rifiuti e sui servizi – in sostituzione della Tarsu. Con i proventi della Tarsu il Comune di Seravezza copriva nel 2012 l’89% del costo ‘puro’ del servizio. Il nuovo tributo deve invece dare copertura al 100% di tutti i costi legati al servizio, quindi non solo il contratto di servizio con Esu spa, ma anche tutta un’altra serie di costi dettagliatamente elencati dalla Legge nazionale che possono essere così riassunti:

1) i costi amministrativi del personale sia coinvolto nel servizio di smaltimento sia il personale amministrativo;
2) i costi di riscossione della tares (quindi il compenso da pagare al concessionario Maggioli);
3) i costi di investimento sostenuti dal soggetto gestore nella gestione del ciclo dei rifiuti;
4) i costi del contenzioso (quindi i costi dei ricorsi in commissione tributaria presentati dai contribuenti, ma anche i costi di eventuali contenziosi con i gestori degli impianti);
5) i costi dell’inesigibilità del credito (quindi le minori entrate di chi non paga).

“Da ciò ne discende un generalizzato aumento delle tariffe rispetto alla vecchia Tarsu, aumento fisiologico legato non solo al fatto che prevedesse meno costi, ma anche alla possibilità di copertura parziale intrinseca nel tributo.
Inoltre la nuova tariffa prevede l’applicazione di una maggiorazione di 0.30 €/mq, che non viene pagata all’ente locale, ma finisce direttamente nelle casse statali. In termini numerici per quanto riguarda il nostro Comune, il piano finanziario predisposto per la Tares prevede la copertura di 3.369.797 euro, contro i circa 2.900.000 euro della Tarsu.

“Le utenze vengono divise in quota fissa e quota variabile. La quota fissa copre i costi fissi del servizio di gestione dei rifiuti tenendo conto, per le utenze domestiche, del numero dei componenti in famiglia. La quota variabile varia in funzione della categoria proporzionalmente alla quantità di rifiuti prodotta.

“La legge stabilisce dei coefficienti minimi e massimi sia per la parte variabile sia per la parte fissa: all’interno di questi limiti – tra il minimo e il massimo – il Comune può scegliere il coefficiente da applicare alla singola categoria. Dal momento che deve essere garantita comunque la copertura del 100%, va da sé che la scelta di agevolare alcune categorie, con l’applicazione di un coefficiente minimo, ne penalizza forzatamente altre, che si vedranno applicare un coefficiente massimo.

“La nostra amministrazione comunale, nel redigere il Piano Finanziario, ha scelto di tutelare maggiormente il mondo delle imprese e del lavoro, visto anche il delicato periodo economico che il nostro Paese sta attraversando, in questo modo la ripartizione del peso della parte fissa dei costi grava per 68% a carico delle utenze domestiche, e per il 32% a carico delle utenze non domestiche. All’interno di queste ultime sono stati poi applicati i coefficienti minimi consentiti dal DPR 158/1999 per quelle categorie che subiranno maggiori aumenti rispetto a quanto pagato con la Tarsu.”

“Il Governo nazionale prosegue a far gravare sui cittadini e sul lavoro il carico insopportabile della crisi. Lo fa usando i Comuni come gabellieri nella speranza di salvare la propria faccia. Mi auguro che i cittadini sappiano analizzare e valutare bene i veri responsabili di questo nuovo disastro. Questa recrudescenza tributaria causerà l’ulteriore aggravarsi della fase recessiva, ma quelli che stanno a Roma, al Governo e in Parlamento, sembrano non voler ascoltare il grido di dolore che si alza dai territori.

“L’applicazione della Tares andava bloccata come e più di quella dell’Imu. Temo che l’arrivo delle nuove cartelle possa provocare disagi e proteste difficilmente contenibili.”

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