(foto Fabrizio Nardini)
(foto Fabrizio Nardini)

SERAVEZZA. Nuovo appuntamento con A Spasso con Galatea, grazie a Stefania e Tessa del blog Galatea Versilia. Stavolta ci raccontano la curiosa storia di un personaggio del ‘700, Domenico Ermenegildo Frediani, considerato il Padre dell’enigmistica.

Il seravezzino Domenico Ermenegildo Frediani è da molti considerato il padre dell’enigmistica. Nato da famiglia povera il 13 aprile 1785 (per alcuni 1783) venne battezzato nel Duomo dei SS. Lorenzo e Barbara. Dopo la morte del padre crebbe con i fratelli nel Conservatorio Campana assieme ad altri bambini bisognosi ed orfani; per i seravezzini e per i figli nati da un matrimonio legittimo l’ospitalità presso l’istituto era infatti gratuita. Studiò, venne avviato al mestiere di sarto e nel 1797 divenne apprendista speziale acquisendo conoscenze di farmaceutica e di medicina. Lasciò il Conservatorio prima del compimento dei diciotto anni, a causa del suo carattere istintivo e irascibile che lo aveva portato più volte a scontrarsi con i suoi superiori.

Raggiunse la madre a Roma dove proseguì la sua formazione. Di ritorno a Seravezza conobbe Maria Angela Vangelisti di Volegno che sposò nel 1803 nella chiesa di Pruno (Stazzema). Ermenegildo aveva diciotto anni e probabilmente non conobbe mai il figlio nato l’anno successivo: si era infatti già trasferito a Firenze per fare lo speziale a S. Maria Novella. Nel 1806 ottenne l’incarico di luogotenente nel servizio sanitario dell’esercito muratiano a Napoli.

 La sua carriera era decollata e per le ottime mansioni svolte al servizio di Murat venne nominato Cavaliere. Con il Concilio di Vienna la situazione mutò e la ripresa fu difficile. Consigliato da amici si imbarcò per migliorare le tattiche dell’esercito del Pascià d’Egitto (1817). Erano gli anni delle scoperte archeologiche ed Ermenegildo riuscì ad unirsi alle spedizioni di Lord Belmore. La corrispondenza con il Canova e con l’aristocrazia italiana mostra le sue impressioni e le scoperte del tempo. Raggiunse l’Asia Minore e per qualche tempo di lui si perse ogni traccia.

 Cosa successe al Frediani? Sappiamo che il seravezzino perse la ragione: secondo il compagno di viaggio Cailliaud una violenta febbre causò la pazzia del Frediani che bruciò addirittura gli appunti presi nei diciotto mesi di spedizione. Ma esiste un’altra versione: secondo alcuni viaggiatori inglesi fu l’invidioso Cailliaud a rubare il manoscritto e il dispiacere per tale perdita causò la follia di Ermenegildo. Alla sua morte il figlio non riuscì a pagare le spese di trasporto e della dogana per il rientro dei suoi beni: il materiale tecnico e scientifico raccolto durante il lungo viaggio venne inviato al Museo Egiziano della Galleria degli Uffizi, dove tutt’ora è conservato.

Ma perché il Frediani è considerato il padre dell’enigmistica? Ermenegildo pubblicò diversi scritti tra cui la prima pubblicazione italiana dedicata alle sciarade (1816). Le sciarade sono degli schemi enigmistici che richiedono l’unione di due parole per ottenerne un’altra. Mistero risolto.

Stefania Neri, Galatea Versilia

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