VIAREGGIO. Stefano Dinelli è tornato dalle vacanze sicuramente più rilassato, ma con ancora tanti pensieri per la testa. Abituato ad affrontare la realtà con infinito coraggio e zero timori, ammette che, riguardo il futuro del Viareggio, di novità concrete ancora non ce ne sono. Non bisognerà aspettare molto, però: “Nei prossimi giorni mi vedrò coi miei collaboratori per tirare le somme – spiega il presidente del sodalizio bianconero -. Ribadisco quanto già detto dopo la gara col Frosinone: abbiamo chiuso più che degnamente un ciclo lungo dieci anni, ma adesso bisogna voltare pagina e partire con un nuovo progetto”.

È soltanto la prima di una serie di frecciate che Dinelli lancia all’indirizzo della città: “È necessario pianificare una serie di step, mettersi al tavolino e studiare le soluzioni migliori per avanti. Intanto c’è da risolvere il problema della fidejussione, che non sarà così scontata come a Viareggio molti credono. Qui si pensa che trovare 600mila euro per un presidente sia tanto facile ed invece non è affatto così. In tutto questo devo ancora capire quale sarà il ruolo della città e se sarà disposta a fare la sua parte per aiutarmi”.

Un monito carico di amarezza, ma non di rassegnazione, quello del presidente: “Sinceramente io per primo devo ritrovare quegli stimoli che negli ultimi tempi ho smarrito – ammette -. Può anche darsi che ci siano persone con ambizioni diverse dalle mie e che vogliano portare questa squadra ancora più in alto. Io non ho mai detto che sono sicuro di voler vendere. Se in città ci sarà una rete di persone disposta a darmi una mano concretamente sarò ben contento di andare avanti con un progetto pluriennale, ancora basato sulla valorizzazione dei giovani”.

Ma quali sono, nel concreto, gli scenari futuri del Viareggio? “Non è il momento di scendere troppo nei dettagli – precisa Dinelli – posso solo dire che tre cordate nazionali, formate da persone che non conoscevo, mi hanno contattato. Ho preso atto di questo interesse, ma ancora non ho deciso quale strada sarà meglio percorrere”.

Dinelli rincara poi la dose nei confronti della città: “Non c’è cultura calcistica. Come possiamo pensare di andare avanti con così poche persone allo stadio? Non vedere il tutto esaurito nel derby con la Lucchese è stata la più grossa delusione della mia presidenza. Per i viareggini conta solo vincere, a prescindere dalla categoria. Se fossimo primi in Eccellenza, verrebbero in massa”.

Parole d’elogio, invece, per Scienza, Aglietti e Gazzoli: “Sono contento per Beppe. FeralpiSalò è una piazza bella e ambiziosa. Alfredo ha fatto miracoli a Novara, ha preso una squadra alla deriva e l’ha portata a sfiorare la finale play-off in Serie B. A Andrea, invece, ho già detto che salirò a Venezia per festeggiare con lui la promozione in Prima Divisione. Con le persone con cui ho lavorato ho sempre mantenuto un rapporto splendido”.

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