FIRENZE. “La sentenza che conferma il licenziamento di Riccardo Antonini da parte di Ferrovie, maturato dopo che lo stesso Antonini, delegato sindacale, viareggino, aveva appoggiato le famiglie delle vittime della tragedia di Viareggio, mi lascia turbato e amareggiato». Lo dichiara in una nota il consigliere Regionale di Sel Mauro Romanelli.

“Passa il concetto che la difesa della vita umana, la sicurezza e la legalità, sono subordinate al dovere di ‘fedelta’ aziendalè, che Fs lamenta essere venuta a mancare da parte di Antonini, nel momento in cui egli si è schierato con quelli che evidentemente sono percepiti come avversari, ovvero i congiunti di chi ha perso la vita.

“Se passano principi come questi mi domando verso quale tipo di civiltà ci andiamo incamminando.”

Sulla vicenda intervengono anche il Comitato No tunnel Tav di Firenze e i gruppi costituenti ‘Spazi Liberati’ che si dicono “attoniti” per la decisione del giudice. “La ‘colpa’ di Antonini è di essere tecnico di parte dei parenti delle vittime della strage di Viareggio, di essersi sempre battuto strenuamente per difendere la sicurezza dei lavoratori e dei viaggiatori nelle ferrovie italiane.

“Una distorta visione aziendalista dei vertici delle Fs sta stravolgendo completamente la missione delle Ferrovie che, da gestore dell’esercizio di un servizio pubblico fondamentale come il trasporto, si stanno sempre più trasformando in struttura al servizio di un sistema economico e politico che vede solo nelle grandi opere garanzia dei propri profitti.

“Il licenziamento prima e la mancata riassunzione adesso di Antonini sono una brutta ferita per tutti. I comitati toscani sono comunque sicuri che le ragioni alte di Riccardo saranno riconosciute nei gradi successivi di giudizio.”

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