Molte città italiane (125, per un totale di tre milioni e mezzo di abitanti) hanno già assunto la strategia ‘Rifiuti zero’ per ridurre in modo sensibile l’indifferenziato in vista della scadenza fissata al 2020: Camaiore si appresta dunque ad aderire al manifesto internazionale ‘Carta di Napoli’ e a provvedere, attraverso precisi indirizzi alla società Sea e a un piano operativo che fa seguire i fatti ai buoni propositi, ad estendere a tutte le principali e più popolose frazioni del territorio la raccolta differenziata (con il porta a porta, le isole ecologiche e centri di raccolta per materiali ingombranti e speciali). Nelle previsioni dell’Amministrazione, anche un centro comunale per la riparazione e il riuso, dove oggetti e imballaggi possano essere di nuovi immessi nel ciclo produttivo e di utilizzo attraverso l’apporto di cooperative sociali e mondo del volontariato; di valutare, se necessario, la realizzazione di un impianto per la valorizzazione e il recupero della frazione organica. A ciò si affianca la posizione a sostegno dell’idea che la lavorazione dei rifiuti raccolti con la differenziata rimanga in Versilia, in strutture esistenti, e che la gestione del ‘secco’ rimanga a Pioppogatto: azioni finalizzate a benefici ambientali, economici e occupazionali. Netta contrarietà, poi, alla pratica dell’incenerimento, in sede di programmazione interprovinciale e di Ato Costa, la cui logica (e il costo ingente)
contrasta con la filosofia del riciclo e l’obiettivo rifiuti zero.
Per seguire in modo coordinato e progressivo l’azione amministrativa, sarà costituito uno specifico ‘Osservatorio’ che possa monitorare criticità e soluzioni dei percorsi indicati, seguendo le evoluzioni delle norme e dei percorsi attuabili, che si riunirà congiuntamente alla Commissione consiliare Ambiente.
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