VIAREGGIO. In un ambito molto riservato e frugale la Guardia di Finanza di Lucca ha celebrato con una cerimonia interna, nella Caserma Puccini, il 239° anniversario di fondazione del Corpo.

Il contesto di crisi economico-finanziaria che sta attraversando il Paese, già da qualche anno ha indotto le Forze Armate, e soprattutto i Corpi Armati dello Stato, a non ostentare mezzi e dovizia di dettagli operativi, tuttavia l’anniversario continua a rappresentare un’occasione irrinunciabile per fare il punto sui risultati salienti e sulla evoluzione dei criteri di impostazione della lotta all’evasione fiscale  e agli illeciti economici in generale.

Il 2013 prosegue e accentua le innovative linee guida, già positivamente applicate nel 2012, che incentrano sulla qualità dei controlli, piuttosto che sulla quantità, l’azione operativa della Guardia di Finanza.

Ciò significa, in altri termini, selezionare meglio un minor numero di contribuenti da verificare, cercando in tal modo di dedicare più tempo ai grandi evasori e alle maggiori frodi, limitando invece i controlli indistinti a un più esteso numero di contribuenti.

Nei primi cinque mesi del 2013 i servizi più significativi hanno riguardato:

– un totale di 9 soggetti economici tra quelli sottoposti a verifiche fiscali denunciati per reati tributari nei confronti dei quali sono state avanzate all’Autorità Giudiziaria richieste di sequestri patrimoniali (per garantire il credito dell’Erario) per oltre 16 milioni di euro;

– un’attività di verifica, in particolare, condotta dal Gruppo di Viareggio in materia di evasione fiscale internazionale, nei confronti di un soggetto libanese, residente a Viareggio, che per eludere le tasse aveva costituito una società in Africa da cui ha ricavato oltre 2 milioni di euro di utili non dichiarati e quindi recuperati a tassazione in Italia.

– un controllo sulla spesa pubblica del Nucleo Polizia Tributaria di Lucca, in materia di investimenti pubblici su strumenti finanziari derivati. I Finanzieri, a seguito di indagini delegate dalla Procura Regionale della Corte dei Conti di Firenze, hanno eseguito accertamenti volti ad appurare il corretto utilizzo di strumenti finanziari per la copertura di eventuali squilibri sostanziali di bilancio o per il finanziamento di spese correnti. Le indagini dimostrato che il Comune di Pietrasanta aveva stipulato con un istituto di credito italiano nell’anno 2003, un contratto di “interest rate swap” finalizzato alla rimodulazione del proprio indebitamento. Tale stipula ha creato dal 2009 al 2012 un costo aggiuntivo per interessi passivi pari ad €. 599.412,71. Sono stati segnalati alla Corte dei Conti 2 soggetti per la responsabilità di carattere amministrativo per danni all’ente derivanti dall’esposizione al rischio che il suddetto contratto ha generato

– sequestri di beni ai sensi del nuovo codice antimafia effettuati sempre dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Lucca, in applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali previste dal nuovo codice antimafia (introdotto con il Decreto Legislativo 159/2011). I provvedimenti sono stati emessi ed eseguiti nei confronti di un soggetto ritenuto affiliato al clan Saetta, sodalizio camorristico ben radicato nel territorio versiliese e hanno riguardato un immobile del valore di 350.000,00, ubicato nel Comune di Viareggio.

– un ingente sequestro effettuato nel settore dei marchi contraffatti dal Gruppo di Viareggio nei confronti di due aziende tessili che parallelamente alla normale produzione di filati avevano nel tempo avviato la produzione e commercializzazione di tessuti riproducenti marchi figurativi delle note Case di Moda “Burberry” e “Gucci”. Al termine della prima fase investigativa sono stati denunciati 4 responsabili per i reati di cui agli articoli 473 e 474 del codice penale (contraffazione e commercio di prodotti con segni falsi), sequestrati 3 Macchinari (Telai / Avvolgitori) del valore di euro 35.000,00 ciascuno, 434 km di tessuto recante il marchio figurativo “Burberry Check”, 25,5 km di tessuto recante il marchio figurativo “Gucci”. Al fine di assicurare il pagamento delle sanzioni pecuniarie applicate, si è proceduto, altresì, a richiedere all’A.G. competente il sequestro conservativo dei seguenti beni: 1 immobile, le quote della società e 3 macchinari adibiti alla produzione.

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ALESSANDRO DEL DOTTO