LUCCA. “La sentenza di ieri sera della Corte Costituzionale ha messo nero su bianco quello che in molti dicevamo da tempo, ossia dal varo della riforma avviata dal Governo Monti: che non si può cambiare la Carta costituzionale con un semplice decreto legge”.
Così commenta il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli all’indomani del pronunciamento della Consulta sul riordino delle amministrazioni provinciali italiane.
“Si parla di sprechi degli enti pubblici – dichiara – ma cos’è stata questa vicenda se non una grande perdita di tempo e anche di denaro visto che sono stati coinvolti nel progetto di riorganizzazione consulenti ed esperti giuridici sia da parte del Governo che del Parlamento, senza contare le numerose riunioni, le conferenze stampa, i proclami, ecc.
La Consulta, dichiarando di fatto l’illegittimità costituzionale di una serie di commi dell’art. 23 del cosiddetto decreto ‘Salva Italia’, sconfessa l’operato del Governo Monti e ne mette in luce tutti i limiti delle competenze in materia. Il Governo dei professori, quindi, ha decisamente fatto un buco nell’acqua e ora siamo punto e a capo, con l’aggravante, visto che ci davano per enti ormai moribondi, che hanno svuotato sempre di più di risorse economiche le Province le quali continuano a garantire ai cittadini una serie importante di servizi.
Anch’io – prosegue Baccelli – sono convinto che occorra un cambio di passo, una generale riorganizzazione che superi l’ultima riforma del Titolo V. Ma è fondamentale sapere chi fa cosa: ruoli chiari, competenze, funzioni e responsabilità precise, anche per gli enti intermedi che hanno un ruolo di cerniera tutt’altro che secondario. Il Paese ha bisogno di semplicità e di ottimizzare il funzionamento della macchina amministrativa in tutti i suoi livelli, Comuni e Regioni comprese, ma Governo e Parlamento devono porsi prima, e non dopo, il problema delle conseguenze degli atti che approvano”.
LE PROVINCE RESTANO. BACCELLI: “LO DICEVAMO DA TEMPO”
La voce degli Enti, Provincia di Lucca
Così commenta il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli all’indomani del pronunciamento della Consulta sul riordino delle amministrazioni provinciali italiane.
“Si parla di sprechi degli enti pubblici – dichiara – ma cos’è stata questa vicenda se non una grande perdita di tempo e anche di denaro visto che sono stati coinvolti nel progetto di riorganizzazione consulenti ed esperti giuridici sia da parte del Governo che del Parlamento, senza contare le numerose riunioni, le conferenze stampa, i proclami, ecc.
La Consulta, dichiarando di fatto l’illegittimità costituzionale di una serie di commi dell’art. 23 del cosiddetto decreto ‘Salva Italia’, sconfessa l’operato del Governo Monti e ne mette in luce tutti i limiti delle competenze in materia. Il Governo dei professori, quindi, ha decisamente fatto un buco nell’acqua e ora siamo punto e a capo, con l’aggravante, visto che ci davano per enti ormai moribondi, che hanno svuotato sempre di più di risorse economiche le Province le quali continuano a garantire ai cittadini una serie importante di servizi.
Anch’io – prosegue Baccelli – sono convinto che occorra un cambio di passo, una generale riorganizzazione che superi l’ultima riforma del Titolo V. Ma è fondamentale sapere chi fa cosa: ruoli chiari, competenze, funzioni e responsabilità precise, anche per gli enti intermedi che hanno un ruolo di cerniera tutt’altro che secondario. Il Paese ha bisogno di semplicità e di ottimizzare il funzionamento della macchina amministrativa in tutti i suoi livelli, Comuni e Regioni comprese, ma Governo e Parlamento devono porsi prima, e non dopo, il problema delle conseguenze degli atti che approvano”.
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