MASSAROSA. Un centinaio di persone mandate a casa. C’era chi arrivava da Siena, chi da Firenze, chi da fuori Toscana. E solo per vedere il concerto di Rossana Casale, inserito dal Festival Gaber nel programma del Massarosa Jazz Festival. Per loro solo tanta rabbia e delusione. L’evento infatti era gratuito. Era scritto da ogni parte. Volendo si poteva prenotare una degustazione, prima del concerto. Ma chi si è presentato ieri sera alla fattoria di CampoRomano si è sentito rispondere che, senza prenotazione, non poteva entrare. E così, dopo qualche parola grossa volata, non hanno potuto far altro che tornarsene a casa a malincuore.

Chiediamo conto dell’accaduto al sindaco di Massarosa, Franco Mungai. “Purtroppo la capienza della fattoria per i concerti ha un limite, una questione di sicurezza. Per questo, suppongo, da un certo momento in poi sono state fatte entrare solo le persone che avevano prenotato”. Peccato però che questo aspetto non ci fosse scritto da nessuna parte, né nei programmi ufficiali del Comune né in quelli del sito della Fondazione Gaber. Problema di comunicazione? “Può darsi”, ammette Mungai.

Telefoniamo anche a Dalia Gaberscik, per capire come è andata. “La prima cosa da precisare – spiega Dalia – è che la data di ieri sera era ospite del Massarosa Jazz Festival, non era organizzato da noi. L’abbiamo proposto all’interno di una bella rassegna. Gli organizzatori mi hanno spiegato che c’è stata un’affluenza di publico inaspettata, ben al di sopra della media e delle più rosee aspettative. E mi hanno spiegato che ad un certo punto della serata, per problemi di capienza e credo di sicurezza pubblica, alcuni sono stati mandati via. Ma mi sentirei di escludere – precisa Dalia – che si tratti di un problema di prenotazioni o meno. Conosco gente che è riuscita a partecipare al concerto e non aveva prenotato nulla”.

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