CAMAIORE. Una telecamera che dovrebbe riprendere chi passa col rosso ma che da anni non funziona più. Lo denuncia una nostra sfortunata lettrice che ha avuto un incidente in via Trieste, all’altezza del semaforo. Convinta di aver ragione si è recata al comando della Municipale per visionare le immagini, per scoprire però che quella telecamera si trova lì senza più funzionare da diverso tempo. Così la lettrice prende carta e penna e scrive al sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto. Una lettera (firmata) che proponiamo in maniera integrale.

“Gentile Sindaco, mi chiamo Serena Cecchi e le scrivo in merito ad un fatto accaduto il giorno 9 luglio 2013, nel suo comune, frazione Lido. Avevo appena preso mio figlio di 22 mesi dal nido comunale ubicato presso l’ospedale versilia e stavamo andando a prendere sua nonna per andare al mare. Ma non è questo il punto. Percorro come sempre la via Trieste in direzione Viareggio e mi fermo al semaforo con segnale rosso. Al verde riparto, attraverso l’incrocio con la via Italica e… bum: una macchina guidata da una residente del suo Comune, proveniente dal mare, ci centra in pieno nella fiancata destra. Tralascio i particolari di spavento, airbag esplosi, paura per mio figlio, ecc…perché il punto non è questo”.

“Forse non sa, ma a quell’incrocio, proprio dove ero ferma al semaforo esiste una gabbiotto con tanto di segnalazione che fa le foto a chi passa col rosso. Fu messo, se lo ricorda, così come il semaforo dopo una tragedia accaduta a capodanno di parecchi anni fa, dove persero la vita delle persone. Sfortunatamente, quando mi sono recata al comando della polizia Municipale a fare la mia deposizione per raccontare i fatti sull’accaduto e ho fatto presente la cosa, i presenti si sono guardati tra loro e mi hanno detto che non funziona perché rotto da diverso tempo, pare da anni. Questo è il punto! Sarebbe stato tutto molto più semplice se fosse stato funzionante perché inappellabilmente avrebbe dato subito colpa o ragione ad uno dei due mezzi coinvolti”.

“Forse non serviranno le testimonianze che ho raccolto da passeggeri di macchine fermi come me al segnale del rosso, perché per avere il verbale dovrò attendere 90 giorni e solo a quel punto saprò cosa ha dichiarato l’investitrice. Tutto si dilungherà tra dichiarazioni, lettere dell’assicurazione, perizie, valutazioni ed una burocrazia da cui sfortunatamente sono passata altre volte. La verità sarebbe stata lampante e forse avrebbe aiutato anche i suoi vigili a redigere un verbale più preciso e corretto. Sarebbe stato tutto più semplice, ma in questo mondo di cose rotte che non si aggiustano c’è ancora troppa superficialità e menefreghismo, anche da parte di chi queste regole le dovrebbe far rispettare”.

“Giro in macchina ed in bicicletta quasi sempre con mio figlio e c’è da avere paura guardando quanta gente non rispetta il codice della strada: da quelli al cellulare in macchina o addirittura in motorino; quelli senza il casco allacciato; dai genitori incoscienti ed ignoranti con bimbi non protetti negli appositi seggiolini omologati; da genitori ancora che mettono le proprie creature di pochi anni su scooter e motorini quando il codice della strada da regole ben precise (art. 170 codice della strada); da quelli che sorpassano perché tu stai rispettando il limite di 40 imposto sulla strada (proprio la via Trieste) ed hanno fretta…di arrivare qualche secondo prima. Ma queste persone le vedo solamente io? Lo sanno del rischio che corrono e fanno correre agli altri? Forse alcuni di loro no, perché non lo hanno provato sulla propria pelle come la sottoscritta. Mi auguro che l’onesta di chi mi ha investito le abbia fatto prendere coscienza di quello che ha fatto”.

“So per certo che il mio senso civico e la mia responsabilità di madre chiede a Lei Sindaco di Camaiore, di far si che quel gabbiotto per la rilevazione delle infrazioni al passaggio col semaforo rosso venga riparato e magari messo anche sulla via Italica con aggiunta di telecamere. Così facendo altri incidenti potrebbero essere testimoniati e potrebbero dare una risposta chiara e veritiera subito. Auspico anche in una maggiore informazione nelle scuole sui rischi e i pericoli che un comportamento “leggero” da parte di conducenti “superficiali” può causare agli altri, insegnando che un bambino senza cinture è come una “mina vagante” all’interno dell’abitacolo…siamo noi adulti, genitori e non a dover dare il buon esempio in primis. Io spero di trasmettere tutte queste cose a mio figlio, perché voglio fare la differenza in questa società dove molti fanno quello che vogliono. La ringrazio per la sua attenzione e mi scuso se presa dalla mia energia per un mondo migliore e per il rispetto delle regole, mi sono dilungata e l’ho annoiata. Cordialmente”.

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ultimo aggiornamento: 18-07-2013


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