VIAREGGIO. Nella strage di Viareggio del 29 giugno 2009 ha perso tutti. Quella notte suo padre Mohamed e sua madre Talib Aziza riuscirono a farla scappare insieme a suo fratello Hamza, che aveva 17 anni. Ma il ragazzo tornò indietro per salvare la sorellina Iman, 4 anni. Nei giorni successivi morirono tutti e quattro per le ustioni. A 23 anni, Iby, marocchina, è l’unica superstite della famiglia Ayad. Vive ancora a Viareggio. Oggi ha tenuto gli occhi fissi sulla tv, in attesa della decisione del gup, che per quella tragedia ha rinviato a giudizio 33 persone. “Non voglio vendetta, ma verità”, ha ripetuto commossa.

Iby è stata risarcita e non sarà parte civile, ma le udienze serviranno anche a spiegare perchè parte della sua vita non c’è più. “Sono soddisfatta – ha detto commentando i rinvii a giudizio – Adesso dovremo attendere il processo. Insieme agli altri parenti delle vittime, in quella fase mi aspetto che sia fatta veramente giustizia. Quello che mi preme è capire perché sia accaduta una cosa del genere e, soprattutto, capire se questa tragedia si poteva evitare”.

Anche Iby, come i familiari delle altre vittime, spera che quanto successo possa servire a qualcosa. “Nessun rinvio a giudizio, nessuna condanna mi restituiranno i miei cari – ha spiegato – Però quanto è avvenuto quel 29 giugno deve servire a far sì che tragedie simili non si ripetano. Sarebbe l’unico motivo per non rendere totalmente vane quelle 32 morti. Più controlli, più sicurezza, non so, non spetta a me capire cosa serva. Purchè quelle scene non si ripetano, purché rimangano solo filmati di archivio”.

Il 29 giugno 2010, nel primo anniversario della strage, Iby ricevette la cittadinanza italiana. “Si avvera il sogno di mio padre che amava Viareggio – raccontò fra le lacrime quel giorno – Questa cittadinanza è stata data a me, ma è come se l’avesse ricevuta tutta la mia famiglia”.

A Viareggio Iby si è sposata con Hicham Mehbi: ora hanno un bambino, che hanno chiamato Mohammed Hamza, come il padre e il fratello di Iby. “Fin dal primo momento abbiamo chiesto verità e giustizia – ha spiegato ricordano il 29 giugno 2009 – In una notte ho perso tutto quello che avevo”.

Iby è stata ‘adottata’ da Viareggio. L’anno scorso, insieme al marito, in città ha aperto una macelleria di specialità marocchine e occidentali, proprio nella zona della stazione ferroviaria, dove avvenne la strage. Il 13 novembre si aprirà il processo. “Emotivamente non sarà facile – ha concluso – ma ho sempre fortemente voluto che si celebrasse”.

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ultimo aggiornamento: 18-07-2013


GROSSA PERDITA IN VIA REGIA, STRADA ALLAGATA

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